Sotto la lente d’ingrandimento: il nodo della regolarità contributiva
Il 21 novembre si è tenuta un’importante mattinata di studio ed approfondimento per gli uffici delle sedi territoriali di Confagricoltura Piacenza e Confagricoltura Parma. L’iniziativa congiunta, che ha avuto luogo nella sala Visconti di Confagricoltura Piacenza, è stata fortemente voluta da Eugenio Zedda, direttore di Confagricoltura Parma e componente del consiglio direttivo del Patronato Enapa e Cristina Modenesi, responsabile del patronato Enapa di Piacenza che hanno coinvolto i responsabili e gli addetti dei servizi di patronato, sindacale, tecnico e fiscale. L’incontro ha visto l’intervento di Roberto Caponi, presidente EBAN e responsabile sindacale di Confagricoltura e Tania Pagano funzionario d’area a livello nazionale dell’associazione. “Abbiamo ritenuto necessario organizzare questa mattinata – hanno sottolineato Zedda e Modenesi – perché, pur in assenza di sostanziali novità normative, sono sorte diversità interpretative, a livello provinciale e regionale, da parte degli enti preposti ai controlli, che stanno generando non pochi problemi ai nostri uffici e danneggiano gli associati”. “Sussistono alcuni dubbi – ha dunque spiegato Roberto Caponi – anche in base agli orientamenti espressi a livello territoriale, circa la qualifica di Coltivatore Diretto e Imprenditore Agricolo Professionale valide ai fini previdenziali. Era pertanto necessario fare il punto su tutta la normativa, anche e soprattutto per ciò che attiene la regolarità contributiva, che, lo ricordiamo, è uno dei presupposti per l’accesso a differenti benefici di tipo comunitario riconosciuti dalle regioni, come ad esempio i contributi del Piano di Sviluppo Rurale. Il riconoscimento della qualifica di Iap viene attribuito a livello regionale – ha proseguito Caponi – e non tutte le regioni operano uniformemente. Allo stesso modo sussistono difformità nel valutare il Durc (Documento Unico di Regolarità Contributiva) quale condizione necessaria e sufficiente, ai fini contributivi, per l’accesso ai contributi”. Durante l’incontro molta attenzione è stata dedicata al problema che in alcune province della nostra regione, in particolare, vengono effettuati controlli puntuali su tutti i soci della società agricola per vedere se tutti indistintamente hanno la qualifica di IAP, dimenticando le specificità del settore che prevedono la presenza di soci non prestatori d’opera. Numerose casistiche sono dunque state prese in esame a cura dell’intervento di Tania Pagano che ha risposto anche ai diversi quesiti specifici presentati dagli intervenuti. “Ci confrontiamo con uno Stato che troppo spesso ha ancora caratteristiche bizantine – hanno detto Filippo Gasparini, presidente di Confagricoltura Piacenza e Giovanna Parmigiani, componente di giunta nazionale di Confagricoltura, presenti all’incontro – il nostro impegno quotidiano, ad ogni livello, è quello di agire a tutela degli interessi dei lavoratori onesti e contro una mala burocrazia che si avvita su se stessa”.
In foto funzionari e dirigenti di Confagricoltura (da sinistra): Eugenio Zedda, Tania Pagano, Cristina Modenesi, Roberto Caponi, Giovanna Parmigiani, Filippo Gasparini, Michela Filippi, Michele Rossi, Stefano Repetti.
Sala dei partecipanti al corso.