Maltempo, Confagricoltura Piacenza: è disastro nei campi

Una stagione agraria che si prefigura complessa. È metà maggio, ma le colture nei campi sono sommerse, diversi appezzamenti dovranno essere riseminati, altre colture già germogliate avranno danni da asfissia. La situazione è particolarmente grave nella Bassa Piacentina. Confagricoltura Piacenza riporta numerose segnalazioni da quella zona. La mattina del 15 maggio sono arrivate immagini di campi sommersi. “Un vero disastro commentano” Andrea Boselli e Giuseppe Merli che hanno inviato foto e filmati dei loro campi letteralmente sott’acqua a Caorso e Muradolo. Un reportage agghiacciante anche da San Pietro in Cerro e Chiavenna Landi. Non meglio a Isola Serafini come documentato da Leonardo Zangrandi che ha commentato: ”In due mesi e mezzo è scesa l’acqua che scende in un anno”. Federica Melodi manda le foto dall’Azienda Agricola la Palazzina: allagati anche i suoi campi a Monticelli.  Sorvegliato speciale pure l’Arda con campi impregnati e canali pieni allo sfioro. Alessandro Belli riporta di allagamenti a Calendasco, Vignati Stefano manda il video dalla località Borghesa di Rottofreno.  Al momento la situazione sembra più sotto controllo in Valtrebbia, comunque al netto di una situazione che impedisce, ostacola e di fatto rovina il lavoro nei campi.  Salendo in collina non mancano i problemi. A questo punto, dovrò riseminare tutto il girasole e raccoglierò un pessimo fieno” dichiara Sabrina Mazzocchi di Vigolzone. Confagricoltura Piacenza, in aggiunta, esprime preoccupazione, in particolar modo per la coltura ad alto investimento del pomodoro da industria che registrerà mancati trapianti, ritardi nella programmazione e probabili danni su quanto già in campo.

“Un danno moltiplicato anche dal fatto che il continuo susseguirsi di eventi calamitosi inevitabilmente fa lievitare i costi delle assicurazioni per le diverse colture” – commenta l’associazione che invita, gli associati chelo ritengono opportuno ad attivare presso gli uffici la domanda sul fondo Agricat entro 10 giorni dall’evento calamitoso.