Al Bancolat siamo abituati da oltre un decennio, prima nella versione base, poi in quella evoluta che distribuisce anche yogurt e dessert, ma il “bancomeat” non si era ancora sentito. Ad averci pensato è l’Azienda Agricola Corniola di Fabrizio Michelotti, che ha installato il primo bancomeat nell’area di fronte al proprio agriturismo Agricorniola a Sarmato, in provincia di Piacenza, lungo la via Emilia, inaugurato cinque anni fa. Un altro prezioso tassello per un’azienda che è sempre tesa ad innovare e a cogliere le esigenze del mercato, fa sapere Confagricoltura Piacenza a cui l’azienda è associata.
Tutto nasce a poca distanza nell’allevamento dell’azienda Corniola di Borgonovo, che oggi ha un patrimonio zootecnico di circa 900 capi divisi in tre gruppi funzionalmente allo stadio di accrescimento. I vitelli, di circa 30 giorni, arrivano in azienda e giungono a maturazione attorno ai 18. Una parte della carne viene conferita in mezzene ad alcune piattaforme della Gdo, un’altra linea di produzione conferisce invece allo stabilimento aziendale attiguo all’agriturismo, con le celle frigorifere e i locali per la lavorazione e l’impacchettamento. Qui la filiera si conclude nello spaccio-macelleria, nell’agriturismo oppure prosegue rifornendo alcune catene di supermercati con i prodotti a marchio e diversi ristoranti locali. Da qualche giorno c’è anche il bancomeat. L’Agricorniola è già di per sé un agriturismo particolare: pensato per un pranzo d’affari o una pausa pranzo raffinata, un ambiente fresco e moderno dove degustare piatti che valorizzano soprattutto la carne di produzione aziendale e altre produzioni locali. Il bancomeat permette ora anche un rifornimento veloce, per il vacanziere del weekend che da Milano va in Val Tidone e che passa quando la macelleria è chiusa o troppo piena di clienti, per gli amici che decidono all’ultimo la serata in compagnia e per chi lavora e sosta velocemente per approvvigionarsi per la cena prima di rientrare. Una mano tesa, insomma, per avere sempre a disposizione carne di ottima qualità e prodotta con tutti i crismi del caso comprese alcune certificazioni aggiuntive sul benessere animale e la qualità delle razioni di cui l’azienda si fregia da anni.
“Parte dall’idea di voler essere sempre al servizio dei nostri clienti – spiega Fabrizio Michelotti l’imprenditore agricolo proprietario dell’azienda – vogliamo essere presenti con i nostri prodotti realizzati nel laboratorio, garantiti con certificazione europea, confezionati con i sistemi più innovativi per garantire una shelf life adeguata e sicurezza al prodotto finale”. Le caratteristiche tecniche del distributore garantiscono la preservazione di qualità e sicurezza della carne. “La tecnologia utilizzata – spiega Michelotti – permette il controllo delle giacenze e, molto importante, il monitoraggio costante della temperatura. Se il sistema rileva uno sbalzo della temperatura interna, il distributore si blocca”.
La macchina è stata studiata e realizzata da un’azienda che fornisce già distributori di fresco. “Più che innovazione tecnologica – rileva Michelotti – qui abbiamo quella di prodotto. All’interno del bancomeat troviamo hamburger e hamburger gourmet, spiedini, arrosticini di bovino salsicce e salamelle, preparato per ragù. Prevediamo anche una variazione stagionale e in autunno inseriremo brasati, arrosti e i tagli, pronti e non, del pranzo della domenica”. È davvero raro che un’azienda agricola sia così strutturata dall’allevamento al prodotto confezionato in modo tale da poter essere posizionato in un distributore. “I passaggi sono articolati e delicati – spiega Michelotti – dalla mezzena al taglio di carne, poi, facendo l’esempio degli hamburger, le parti disossate e macinate vanno nell’hamburgeratrice, il prodotto viene confezionato in “skin” e atmosfera protetta, la confezione passa sotto al metal detector per garantire l’assenza di eventuali corpi estranei e poi viene etichettata. Sulla confezione è riportato il lotto di produzione e il sistema informatico della tracciabilità aziendale prevede che le confezioni destinate al distributore vengano tracciate in modo specifico, così sappiamo sempre quale lotto è andato nel distributore”.
E se ancora non bastasse, tra qualche giorno sarà possibile inviare un ordine attraverso WhatsApp e ricevere un codice per il ritiro, da quel momento il pacco è pronto e posizionato per 24 ore nel distributore pronto per essere ritirato.
Confagricoltura Piacenza si congratula con il proprio associato per lo spirito imprenditoriale e la capacità d’innovazione. “Lo sviluppo di questa attività ci fa particolarmente piacere ed è molto interessante perché non è vero che l’agricoltura e tanto meno l’allevamento, sono destinati a finire, siamo contenti che la nostra agricoltura provinciale esprima tutti gli indirizzi e questa esperienza è indicativa della salute e della prosperità della filiera della carne. Non possiamo che essere orgogliosi – fanno sapere dall’associazione – di poter annoverare tra le nostre associate aziende come l’Azienda Agricola Corniola, che non perdono di vista il legame con le proprie origini e il territorio e al contempo si evolvono e si modernizzano per leggere le esigenze del mercato: sono espressione di un’agricoltura produttiva, moderna e in quanto tale anche rispettosa dell’ambiente e del benessere animale”.