Vinitaly: bene i bianchi, difficoltà per i rossi: -8%

Un buon momento per i vini bianchi, mentre per i rossi c’è una fase di difficoltà testimoniata da un -8% nelle esportazioni. Sono alcune delle considerazioni che Confagricoltura ha presentato, insieme ad Ismea, ed analizzato nel corso di Vinitaly dove lo stand dell’organizzazione agricola ha accolto più di 5mila persone nei quattro giorni di fiera.

“Con l’attuale campagna – spiega Federico Castellucci, presidente della federazione vino di Confagricoltura – abbiamo toccato il punto più basso in volumi, dal dopoguerra, con 38 milioni di ettolitri. I rossi hanno perso l’8% di esportazione, pertanto gli investimenti sull’export si confermano una scelta irrinunciabile per stimolare la domanda, cercando di promuovere modelli di consumo anche innovativi”.

Tiziana Sarnari di Ismea ha confermato: “È evidente il cambiamento in atto nella produzione e nelle preferenze dei consumatori, che si accompagna a una tendenza generale positiva per i vini bianchi e rosati, che arrivano al 50% delle scelte, e una diminuzione dei vini rossi, fermi al 38% delle scelte”.

Anche per il settore vitivinicolo una delle principali sfide è quella del cambiamento climatico che impone nuove strategie produttive ed è necessario considerare anche gli obiettivi europei di riduzione dei principi attivi del 50% entro il 2030 senza che vengano fornite alternative valide.

Presente a Vinitaly anche una delegazione di Confagricoltura Parma guidata dal presidente Roberto Gelfi e dal direttore Eugenio Zedda che ha fatto visita alle aziende parmensi associate: Monte delle Vigne, che ha partecipato ad un wine tasting rivolto soprattutto agli importatori nello stand di Confagricoltura, Antica Corte Pallavicina – che ha presentato “NeroMaestro”, un lambrusco Mestri espressione del territorio – e Tenute Venturini Foschi che ha partecipato a degustazioni b2b nello stand di Confagricoltura.

Non è passata inosservata la scarsa presenza, in termini numerici, delle cantine parmensi a Vinitaly rispetto al passato. “Una situazione – dichiarano Gelfi e Zedda – che testimonia un momento di incertezza sul mercato e che deve servire al Consorzio dei Vini dei Colli di Parma come stimolo per ripartire e superare un momento di difficoltà come quello attuale”.

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