Un aumento della produzione nell’ordine del 15% rispetto al 2023 ed una qualità buona. Sono questi i primi segnali che giungono dalla vendemmia 2024 nel territorio parmense.
L’occasione, per il punto della situazione, è stata offerta dalla “Festa della vendemmia”, iniziativa ideata da Confagricoltura Emilia Romagna in collaborazione con Confagricoltura Parma, quest’anno ospitata all’azienda vitivinicola Oinoe di Guardasone di Traversetolo.
“Abbiamo iniziato la raccolta delle uve a Ferragosto – spiega Alex Cerioli, titolare di Oinoe – con il Pinot nero base spumante che aveva un’acidità perfetta. Poi siamo passati a Pinot bianco e Chardonnay, sempre base spumante, ed ora al Sauvignon. Le primissime valutazioni sono positive. Tendenzialmente registriamo un aumento della produzione del 15% rispetto al 2023 con una buona qualità. Dal punto di vista climatico abbiamo avuto una primavera anticipata e fresca con molte piogge. Il nostro territorio, per le sue caratteristiche, ha protetto abbastanza bene i vigneti dal rischio di patologie e questo ha favorito la crescita dei grappoli. A luglio il grande caldo ha rallentato un po’ la maturazione, ma non l’ha compromessa. Per questo siamo fiduciosi”.
L’appuntamento promosso da Confagricoltura ha permesso di fare una riflessione a largo respiro sui vini di Parma.
“Le produzioni dei nostri colli – analizza Cerioli – hanno un grande potenziale. Bisogna crederci ed investire. I risultati non sono sempre immediati. Ma dopo dieci anni di presenza della nostra azienda nel Parmense, posso dire che la crescita c’è stata e l’interesse è aumentato, soprattutto, in questo periodo, per le bolle metodo classico”.
Concetti ripresi anche dal presidente di Confagricoltura Parma Roberto Gelfi: “La festa della vendemmia, alla terza edizione in tutto il territorio regionale – sottolinea – ha lo scopo di accogliere in vigna e nelle cantine i visitatori, mostrare con quanta passione viene realizzato il vino dei nostri territori”. Spazio anche all’analisi dei temi sindacali di più stretta attualità: “Esiste, nel settore vitivinicolo come in altri comparti, una difficoltà nel reperimento della manodopera. Per questo, come Confagricoltura, abbiamo chiesto passaggi burocratici più snelli ed un’apertura del decreto flussi per far si che la manodopera necessaria, in arrivo dall’estero, possa essere trovata”.
Folta la rappresentanza istituzionale.
“La Regione – dichiara l’assessore regionale Barbara Lori – è impegnata in vari modi, e i Psr degli ultimi anni lo testimoniano, nel sostenere il settore vitivinicolo. A Parma tante imprese hanno scelto di investire in questo settore per costruire nuovi impianti in zone collinari e realizzare prodotti di altissima qualità”.
Del legame territorio-agricoltura, premiato nei giorni scorsi con l’assegnazione della Spiga Verde al Comune di Parma, ha parlato l’assessore comunale alla Sostenibilità della nostra città Gianluca Borghi: “Riuscire ad avere riconoscimenti migliora la nostra reputazione, ma anche la nostra coerenza rispetto ad obiettivi importanti che la città si è data tramite la firma del Contratto climatico di città che ha visto Confagricoltura tra i sottoscrittori. C’è un impegno condiviso per raggiungere la neutralità delle emissioni con vent’anni di anticipo rispetto al resto d’Europa”.
La festa – alla quale hanno partecipato anche il consigliere regionale Matteo Daffadà e l’assessore comunale Chiara Vernizzi – si è conclusa con un’apericena e l’immancabile brindisi con due produzioni Magnum: il vino del decennale della cantina prodotto nel 2018 e sboccato nel 2023 da Pinot 70% e Chardonnay 30% e una Barbera rosè in purezza annata 2019 sboccata nel 2024.