Roberto Gelfi confermato consigliere del Parmigiano

I punti fermi, per il futuro, sono la conquista di nuovi mercati, sui quali collocare un prodotto in costante crescita, e porre sempre maggiore attenzione agli aspetti etici vecchi e nuovi – benessere animale e salute del consumatore – che sono alla base di una produzione storica come quella del Parmigiano Reggiano. Sono queste le linee guida che mette in evidenza Roberto Gelfi, vicepresidente di Confagricoltura Parma, riconfermato per i prossimi quattro anni (2021-2024) nel Consiglio di Amministrazione del Consorzio del Parmigiano Reggiano dopo aver fatto parte della governance del Consorzio anche durante il precedente mandato.

Sforamenti produttivi e regolazione dell’offerta

“Il mandato 2017-2020 – spiega Gelfi – è stato caratterizzato da un significativo aumento delle risorse a disposizione del Consorzio per effetto dei meccanismi del piano di regolazione dell’offerta. La produzione è passata da 3,6 milioni di forme a circa 4 milioni, secondo le ultime proiezioni per il 2021. Lo sforamento delle quote produttive ha fatto scattare il meccanismo della contribuzione differenziata dalla quale sono derivate risorse impiegate, in gran parte, per trovare nuovi mercati per il Parmigiano, in linea con quelle che sono le regole del Consorzio, investendo circa 26 milioni di euro per la promozione. L’importante incremento produttivo dovrebbe garantire l’equilibrio tra domanda e offerta nel 2021, mentre dal 2022 sarà necessario trovare nuovi spazi di mercato; in caso contrario potrebbero esserci significative ricadute sull’equilibrio domanda-offerta”.

Una crescita fisiologica del 2-4%

Gelfi entra poi nel dettaglio. “Al di là degli impegni, necessari per regolare l’incremento produttivo, c’è un dato di fatto oggettivo: una crescita fisiologica del 2-4 % annuo della produzione. È dovuta a fattori come il miglioramento genetico delle bovine che producono il latte e a spinte esogene collegate al fatto che in altri comparti del settore lattiero caseario c’è un minore margine di redditività e, pertanto, ne deriva una maggiore propensione a compiere investimenti nel comprensorio del Parmigiano Reggiano, anche sulla spinta di operatori esterni”.

L’impatto del Covid

“La pandemia ha modificato, in maniera netta, le modalità di consumo di tutti i generi alimentari e, ovviamente, anche del Parmigiano Reggiano. Proprio il maggior consumo domestico ha messo in luce il forte radicamento del nostro prodotto tra i consumatori. Allo stesso tempo i dati sulla riduzione del consumo fuori casa hanno messo in evidenza che, in realtà, nel settore dell’Horeca l’utilizzo del Parmigiano è residuale. Probabilmente per cercare di contenere i costi si utilizzano altre materie prime – meno nobili del nostro formaggio e a costi più bassi – a dispetto, spesso, di esplicite dichiarazioni e allusioni all’effettivo utilizzo del Parmigiano”.

Il bilancio del mandato 2017-2020

“Durante il mandato 2017-2020 – continua Gelfi – si è lavorato soprattutto sul versante della promozione, avviando collaborazioni con figure di elevato spessore sul piano del marketing e della comunicazione. E si sono gestiti – a vari livelli di giudizio – i contenziosi determinati dai ricorsi presentati a seguito dell’introduzione del Piano di regolazione dell’offerta. Si è beneficiato anche del lavoro impostato dalla precedente gestione guidata dall’ex presidente Giuseppe Alai, sia per quanto riguarda l’avvio del percorso del Piano di regolazione dell’offerta che per quanto concerne l’attività di controllo delle grattugie”.

Il futuro: massima attenzione all’etica

“Le attenzioni dei consumatori sono in rapida evoluzione e sempre più indirizzate all’attribuzione di un crescente valore alla componente etica delle modalità di produzione. Per questo il Consorzio lavorerà in futuro per potenziare il proprio brand-manifesto con il quale mettere al primo posto valori legati all’ambiente, al territorio, al benessere animale e alla salute del consumatore. Ci dovremo impegnare per rendere tutto il comparto del Parmigiano sempre più attento a questi valori. Un aspetto che assume ancora più importanza, se pensiamo al delinearsi di un contesto mondiale in cui si cercano di inserire semafori nutrizionali con valutazioni sintetiche dei prodotti che rischiano di essere altamente fuorvianti rispetto ad un’indicazione corretta della genuinità e salubrità di un prodotto”.

Altro tema centrale, per il futuro, il benessere animale. “Come Consorzio, ma anche come Confagricoltura – aggiunge Gelfi – dovremo coinvolgere agricoltori ed allevatori, facendo crescere in loro la consapevolezza dell’importanza di garantire un benessere ancor maggiore alle nostre bovine. Allo stesso tempo sui mercati dovrà esserci il giusto riconoscimento, anche in termini di prezzo del prodotto, verso chi si impegna per una produzione eticamente sostenibile e che per fare tutto ciò sostiene costi maggiori. Per evitare situazioni di concorrenza sleale bisognerà combattere affinché queste caratteristiche etiche siano richieste a tutti i prodotti alimentari, nazionali ed esteri, che giungeranno sulle tavole dei consumatori italiani ed europei”.

Il profilo di Roberto Gelfi

Roberto Gelfi è vicepresidente di Confagricoltura Parma nonché presidente della sezione lattiero-casearia di Confagricoltura Emilia-Romagna e vicepresidente della federazione di prodotto di Confagricoltura nazionale. È stato confermato nel consiglio di amministrazione del Consorzio del Parmigiano Reggiano del quale aveva già fatto parte durante il mandato precedente. Gestisce un’azienda, tra Soragna e Busseto, con 260 vacche in mungitura e 230 ettari di terreni ad indirizzo prettamente foraggicolo. L’azienda conferisce il latte alla Cooperativa Agrinascente-Parma2064.

 

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