Domenica 12 novembre si terrà la seconda edizione di “Coltiviamo la cultura: festa dell’agricoltura nelle dimore storiche”, promossa dai gruppi giovani di Adsi (Associazione dimore storiche italiane) e Anga-Confagricoltura.
Numerose dimore storiche in tutto il territorio nazionale apriranno le loro porte per ospitare le aziende agricole del territorio: una straordinaria opportunità per promuovere sia i particolari beni culturali rappresentati dagli immobili privati di interesse collettivo, sia i prodotti agroalimentari tipici del territorio delle regioni coinvolte.
In provincia di Parma l’evento “Coltiviamo la cultura” – con taglio del nastro alle 10, alla presenza delle autorità – sarà ospitato al Castello di Tabiano con la partecipazione delle aziende agricole socie di Anga-Confagricoltura Parma.
Nei cortili interni del castello sarà organizzato un mercato degli agricoltori, aperto a tutti i cittadini.
Già confermata, ad ora, la presenza di caseificio Biavardi, agricola Schianchi, podere Maric, azienda agricola Masi, Le arnie di Emil e podere Casa Bassa che proporranno parmigiano reggiano, farine, pasta bio, sott’oli, patate, zucche, lumache, zafferano, miele e miele bio.
Contestualmente per tutto il corso della giornata saranno organizzate visite guidate al castello alle ore 10, 11, 12, 14, 15, 16 e 17 (costo 10 euro a persona; per informazioni e prenotazioni www.castelloditabiano.com).
“Confagricoltura – dichiara Roberto Gelfi, presidente di Confagricoltura Parma – partecipa con grande entusiasmo a questa iniziativa che consente di promuovere alcune produzioni d’eccellenza delle nostre aziende in contesti unici che le valorizzano al meglio. L’iniziativa mira anche a sottolineare l’importanza della riscoperta di un turismo che sa esaltare il legame indissolubile tra cibo e territorio”.
“Il castello di Tabiano e il suo borgo sono inanellati da una grande azienda agricola biologica – racconta Giacomo Corazza Martini, attuale proprietario del castello – che produce grani, albicocche e frutta di vario genere oltre all’olio d’oliva. Le stalle intorno all’azienda agricola sono state trasformate in casali con piscina che vengono affittati ai clienti internazionali. In particolare l’azienda agricola è condotta da mio nipote Giacomo Cavazza de Altamer, che rappresenta l’ultima generazione. Ricordo che castello e borgo appartengono alla nostra famiglia da 140 anni”.
Lo scorso anno furono 1.500 i visitatori del castello nella giornata di apertura in occasione della prima edizione di “Coltiviamo la cultura”. Sin dal primo mattino tantissime persone avevano raggiunto il castello per le visite guidate e per conoscere, assaggiare ed acquistare i prodotti delle aziende agricole.
Coltiviamo la cultura: scarica la locandina