Pietro Araldi, titolare dell’azienda Araldi di Collecchio – socia di Confagricoltura Parma – ha ricevuto il titolo di “Cavaliere della Croce” del Comune di Collecchio per “l’impegno profuso ed i risultati di eccellenza raggiunti, frutto di costanti investimenti in tecnologie di avanguardia al servizio di un’idea di sviluppo concepito come progresso condiviso, strettamente connesso alla fatica e alla devozione verso il lavoro, nel suo significato più esemplare”.
Il riconoscimento è stato consegnato dalla sindaca di Collecchio Maristella Galli a Pietro e Luigi Araldi, oggi alla guida dell’azienda di famiglia.
Entrambi, giovanissimi, affiancarono il padre nel momento in cui prese in affitto il podere del generale Simeti a Madregolo, su via Roma, iniziando così una nuova attività con grande impegno e sacrificio: coltivazione di cipolle, ortaggi, con coinvolgimento delle donne del paese per la raccolta, e allevamento di poche vacche da latte.
Nel 1968 Pietro sposò Luciana Delmonte, con la quale avrà cinque figli: Simona, Roberta, Barbara, Francesca e Luca. Nel 1971 Pietro e Luciana si trasferirono nel fondo Torre Grande, sempre a Madregolo: un podere più ampio e dove tuttora ha sede l’attività agricola dell’azienda Araldi.
Da lì una grande crescita: da allevamento di pochi capi a stalla a stabulazione fissa. Nel tempo i fratelli Araldi hanno costruito un’azienda che, oggi, può contare su una mandria di circa 500 capi di razza frisona con caratteristica di alta genealogia, di cui circa 250 in lattazione per la produzione di Parmigiano Reggiano.
Le innovazioni tecnologiche e le scelte pionieristiche nel campo zootecnico e agricolo hanno portato l’azienda ad essere una delle migliori della nostra provincia, citata ad esempio da tanti e con l’ottenimento di molteplici riconoscimenti.
Nel 2000 l’azienda scelse di gestire un caseificio privato, trasformando esclusivamente il latte prodotto nella propria stalla, con la cura e la ricerca della tracciabilità del proprio Parmigiano Reggiano: per questo il fieno e i cereali necessari all’alimentazione del bestiame vengono prodotti in azienda.
Al momento vengono coltivati circa 300 ettari di terreno (in parte di proprietà ed in parte in affitto) per la produzione di frumento, mais, fieno ed anche pomodoro da industria che viene poi conferito all’azienda Rodolfi di Ozzano e alla Mutti a Collecchio. L’azienda si avvale dell’aiuto di 7 dipendenti fissi e alcuni stagionali nel periodo estivo.
In caseificio vengono prodotte circa 7.000 forme all’anno, in parte vendute all’ingrosso, ed in parte vendute nel negozio presente in azienda a Madregolo.
Negli anni la capacità imprenditoriale dei fratelli Araldi li ha sempre spronati a portare avanti la loro idea di azienda solida, innovativa e all’avanguardia, non tirandosi mai indietro, nonostante le difficoltà, di fronte alle nuove sfide del mondo dell’agricoltura moderna quali gli investimenti per l’acquisto di attrezzature tecnologiche, per l’acquisto di poderi necessari all’azienda e per il benessere degli animali.
“All’origine di tutto questo – dichiarano Luigi e Pietro, in passato consigliere nel Consorzio del Parmigiano Reggiano, consigliere e poi vicepresidente di Confagricoltura Parma – c’è sempre stato anche tanto lavoro manuale e di fatica, prestato in prima persona, perché essere agricoltore e allevatore vuol dire esserci sempre, con devozione e impegno”.
Grande la stima della sindaca di Collecchio che ha dichiarato: “I Cavalieri della Croce ci riconsegnano la figura concreta di persone che hanno dedicato la propria vita al raggiungimento di obiettivi non solo per sé stessi, ma a beneficio di tutta la comunità. Un inno all’impegno”.
Ai fratelli Araldi i complimenti di tutta Confagricoltura Parma per il significativo riconoscimento ricevuto.