Riportiamo, di seguito, l’intervento del presidente di Confagricoltura Parma Roberto Gelfi pubblicato all’interno dello “Speciale Agricoltura” a cura di Gazzetta di Parma.
“L’agricoltura non è un’opzione. È necessaria, in qualità e quantità, per rispondere ad una crescente domanda di cibo, su scala mondiale. E, proprio per queste ragioni, non può essere demonizzata, come spesso accade senza valide argomentazioni. Anzi, al settore primario deve essere data la possibilità di operare in maniera efficiente, sostenibile e redditizia e con la giusta apertura per sperimentare le nuove opportunità offerte da biotecnologie e Tea, le Tecnologie di evoluzione assistita, per ottenere produzioni più resistenti ed in grado di fronteggiare i problemi generati dallo stress idrico, dai colpi di calore e dalle fitopatologie conseguenti gli effetti del cambiamento climatico”.
Roberto Gelfi, presidente di Confagricoltura Parma, parte da queste considerazioni per analizzare il settore agricolo italiano con focus sulla realtà parmense.
“Confagricoltura – evidenzia Gelfi – è il sindacato dell’agricoltura professionale, degli agricoltori imprenditori e come tale chiede politiche che consentano di investire ed innovare. Politiche che devono essere semplici, dirette e chiare. Noi di Confagricoltura diciamo no ad una politica agricola che ritiene impossibile un settore primario capace di produrre alimenti in quantità e qualità, pur restando nel contempo pienamente sostenibile. La produzione alimentare deve essere legata al territorio e nascere dal territorio, sia in termini geo-territoriali, sia dal punto di vista della cultura e della tradizione”.
Pochi giorni fa c’è stato un boom di visitatori per l’iniziativa Caseifici aperti. “La dimostrazione – sottolinea Gelfi – di quanto il Consorzio del Parmigiano Reggiano debba investire, sempre di più, in termini di marketing, per favorire le vendite dirette, ossia le attività commerciali dei consorziati, svolte negli spacci aziendali o indirizzate direttamente al dettagliante finale. Sino ad oggi gli investimenti in marketing del Consorzio si sono focalizzati, principalmente, sui canali della GDO e dei grossisti. Ma il ritorno, in termine di reddito, per i produttori di formaggio e di latte non è stato pienamente soddisfacente. Ritengo che il Consorzio debba sostenere maggiormente le vendite dirette che, attualmente, sono all’incirca il 15 per cento delle vendite totali del Parmigiano-Reggiano e sono curate direttamente dai produttori”.
Altro settore cruciale quello del pomodoro da industria. “È necessario – spiega Gelfi -rafforzare la posizione negoziale dei produttori agricoli nella fase di formazione dei prezzi nella filiera, in modo da assicurare loro che il prezzo riconosciuto tenga conto di quelli che sono i reali costi di produzione. Serve, dunque, rafforzare il rapporto di filiera anche tramite un ruolo sempre più decisivo dell’Organizzazione interprofessionale OI Pomodoro da industria del Nord Italia”.
Sul pomodoro, come su altri settori, incombe una crisi idrica ormai strutturale. “Il quadro climatico è molto preoccupante. Alla politica chiediamo, nell’immediato, regole chiare sulla ripartizione della risorsa idrica che consentano all’agricoltura di non fermare la propria attività e, nel breve tempo, risposte concrete per il rinnovamento delle infrastrutture per ridurre le perdite d’acqua così come chiediamo la piena operatività per i progetti di realizzazione di invasi, ad uso plurimo, e dighe, come quella di Vetto, che consentano di immagazzinare acqua da utilizzare poi nel momento del bisogno”.
Permettere al settore primario di avere infrastrutture nelle zone svantaggiate è un altro dei temi centrali di Confagricoltura. “Le imprese agricole e gli agriturismi in aree come quelle montane sono un presidio sociale e di sicurezza idrogeologica, ma anche a queste realtà devono essere garantite le condizioni per svolgere attività redditizie. Non possono essere ostaggio di una fauna selvatica, non adeguatamente controllata, che provoca danni e che rischia, come nel caso dei cinghiali, di far diffondere malattie, come la peste suina africana, che sarebbero devastanti per l’intera economia parmense”.
Spesso però prevalgono gli allarmismi. “È il caso, ad esempio, degli attacchi all’agricoltura sul fronte delle emissioni in atmosfera quando, in realtà, l’agricoltura è virtuosa essendo uno dei pochi settori produttivi in grado di sequestrare l’anidride carbonica, trasformandola in carbonio organico”.
“Come Confagricoltura – conclude Gelfi – preferiamo analizzare, dati alla mano, le situazioni e poi prendere posizione nell’interesse delle imprese agricole. Lo abbiamo fatto, ad esempio, nel sostenere la validità dell’accordo di libero scambio Ceta tra Ue e Canada, rispetto al quale il Governo poche settimane fa si è detto pronto a procedere alla retifica. Nel 2017, alla sottoscrizione dell’accordo fummo gli unici, analizzando i dati, a difendere strenuamente la validità dell’intesa partendo da un principio cardine del nostro operare: quello di agire lontani da posizioni preconcette, che spesso sfociano nella demagogia, e prendere decisioni sulla base di un’attenta analisi dei dati e dei responsi scientifici”.