L’opera “La Natività” dell’artista Giuseppe Benassi (Gualtieri 1921- Parma 2001) accoglierà tutti coloro che accederanno alla nostra sede centrale di via Magani a Parma. Il grande quadro (due metri per tre) è stato donato dalla famiglia in occasione della ricorrenza del centenario dalla nascita del pittore. Una collocazione ideale, quella all’ingresso della nostra sede centrale, per questo olio su tela del 1990 poiché “mette in primo piano per le sue stesse caratteristiche accanto al tema della Natività anche la cura degli animali e la centralità del lavoro agricolo, quasi un messaggio di rinnovo della vita che si ripete ogni giorno nel ciclo della natura” ha sottolineato Mario Marini, presidente di Confagricoltura Parma.
“L’episodio – come ricostruito dalla giornalista e critica d’arte Stefania Provinciali in un articolo pubblicato sulla Gazzetta di Parma – si svolge nel chiuso di una stalla. In penombra Giuseppe, Maria e il bambino, sono affettuosamente vicini sulla destra della scena; il bimbo è in braccio alla madre e sorride. Dietro ai tre personaggi, due contadini parlano e uno di essi ha il volto di Antonio Ligabue che Benassi aveva conosciuto frequentando la natia Gualtieri. La parte sinistra del dipinto è occupata da un grande bue scuro e da un asino steso sulla paglia, mentre un contadino li accudisce”.
La vita di Benassi
Nato a Gualtieri, Giuseppe Benassi si trasferisce con la famiglia a Parma all’età di 6 anni. Compie gli studi superiori all’Istituito d’arte Paolo Toschi dove ha come maestro Latino Barilli che gli fornisce le regole base del disegno e della pittura. All’Accademia di Brera, è allievo di Achille Funi che lo avvicina allo studio della figura destinato a divenire tema centrale della sua produzione. Rimane sempre viva nel tempo la voglia di confrontarsi con il mondo artistico e culturale della città anche quando, dagli anni Sessanta, lo studio di strada Sant’Anna, ultimo magazzino della cartiera di famiglia, diventa per lui rifugio d’arte e di idee. Disegnatore instancabile ha lasciato centinaia di fogli realizzati a penna, a sanguigna e a carboncino che rievocano quel mondo classico a lui caro. È nominato membro dell’Accademia di Belle arti di Parma, nel 1986. Numerose le mostre collettive e personali a Parma e a Milano.