Una squisita frittata con le verdure dell’orto ed il pesto di pomodori secchi. È questa la ricetta con la quale si è concluso il ciclo di presentazioni del progetto “Il cuoco e il contadino…un matrimonio naturale” ospitato al Bistrò, uno spazio cucina allestito sotto i Portici del Grano in piazza Garibaldi a Parma in occasione di Settembre Gastronomico.
L’ultima ricetta è stata realizzata dallo staff del Bistrò con i prodotti messi a disposizioni dalle aziende agricole socie di Anga Parma: l’azienda Biologica artigiani di Bardi, rappresentata da Clara Ghinassi che ha portato le patate; l’azienda Agricola Schianchi di Parma, rappresentata da Alessandro Pizzarotti che ha portato zucche e cipolle e l’azienda agricola La Felina di Carignano, rappresentata da Marielena Bonati e Jacopo Calvi che hanno messo a disposizione il pesto di pomodori secchi.
Presente anche la chef Isabella Chiussi dell’osteria Il Bersò di Enzano di Sorbolo Mezzani che realizzerà una ricetta con i prodotti delle aziende agricole socie di Anga Parma.
Il bilancio del progetto “Il Cuoco e il contadino…un matrimonio naturale” è molto positivo. Ad oggi sono 21 gli abbinamenti siglati tra agricoltori ed allevatori di Confagricoltura Parma ed altrettanti cuochi dei locali del consorzio Parma Quality Restaurants.
L’iniziativa è nata lo scorso maggio a Cibus ed poi è progressivamente cresciuta. A Settembre Gastronomico sono state presentate alla città le prime cinque ricette ed altre saranno svelate nelle prossime settimane, anche in occasione del November Porc a partire già dalla prima tappa a Sissa.
“Il cuoco e il contadino – commenta Mario Marini, presidente di Confagricoltura Parma – è per noi un’occasione molto rilevante per far conoscere, a tutta la città, il ruolo fondamentale che ha la produzione primaria, ossia tutto quello che c’è all’origine del cibo che mettiamo sulle nostre tavole o che ci viene servito al ristorante. Noi agricoltori, operativi tutto l’anno, siamo coloro che curano la materia prima che, poi, viene trasformata. Per noi è fondamentale ricordare ai clienti dei ristoranti, dei negozi di vicinato, della grande distribuzione e dei mercati che c’è qualcuno che un prodotto prima lo semina, poi lo coltiva e, infine, lo raccoglie. Non è che ce lo troviamo così, all’improvviso, donato da una pianta”.
Centrale anche il concetto di filiera corta.
“Il progetto – aggiunge Andrea Nizzi, presidente di Parma Quality Restaurants – permette di dare un significato, concreto, alla parola sostenibilità che consiste nell’utilizzare i prodotti del nostro territorio mettendo in atto il vero km0 con il produttore vicino ai nostri locali. Il contatto diretto con l’agricoltore e l’allevatore è molto importante per crescere e migliorarsi, insieme. Grazie a questo progetto noi ristoratori abbiamo conosciuto tanti piccoli produttori che realizzano ottimi prodotti”.