Culatello “reale”

Fino a pochi giorni fa sui culatelli era affissa la targa in legno “S.A.R. Principe Carlo”. Ora l’aggiornamento con la nuova scritta: “Sua Maestà Re Carlo III”.

Quindici anni fa, l’allora Principe Carlo, dopo aver assaggiato uno dei culatelli dell’Antica Corte Pallavicina, azienda socia di Confagricoltura Parma, che gli era stato regalato, aveva voluto conoscere l’artigiano che l’aveva prodotto, ossia Massimo Spigaroli. Onorato delle sue parole (si era chiesto come da un maiale potesse uscire qualcosa di così sublime), Massimo accolse l’invito in Galles. Dopo un primo incontro coi macellai di Corte un po’ ostili, finalmente incontrò il Principe, che si rivelò una persona squisita. Massimo pensava che avrebbe dovuto spiegargli tante cose sulla produzione e sul territorio, invece lui sapeva tutto, anche del ruolo della nebbia e delle muffe, perché è un grande appassionata di agricoltura.

Chiese poi a Massimo di produrre i Culatelli per la Casa Reale, ma Massimo dovette declinare e Carlo col suo humor gli rispose: “Forse sei l’unica persona che ha detto di no a un principe!”. Da allora i culatelli, ora del Re Carlo, si stagionano all’Antica Corte Pallavicina, nelle cantine di Polesine Parmense per poi essere spediti in Inghilterra.

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