“Il vino di Parma non è figlio di un Bacco minore, anzi è a pieno titolo l’abbinamento giusto per tutte le nostre eccellenze gastronomiche”. Si può partire da una battuta di Tommaso Moroni Zucchi, presidente del Consorzio di tutela dei Vini dei Colli di Parma, per riassumere l’inno alla qualità e alla promozione dei vini dei colli parmensi che ha caratterizzato la tavola rotonda promossa da Confagricoltura Parma a Vinitaly con il coinvolgimento dei sommelier di Ais Emilia.
“Siamo 35 cantine per quasi 400 ettari vitati sui colli del Parmense – ha spiegato Moroni Zucchi -. Un gioiellino che intende ora aprire una nuova stagione di crescita ed investimenti nella promozione a favore di tutti i soci”.
Nove le cantine del Consorzio presenti a Vinitaly: Cantine Cerdelli; Lamoretti; Azienda Agricola Palazzo; Azienda agricola Antonio Aldini; Cantine Dall’Asta; Cantina del Borgo; Ca’Nova Vigne e Vini; Amadei Vini ed Oinoe Vini. Alla tavola rotonda ha partecipato anche la Cantina Venturini Foschi.
“Parma ha tanti vitigni doc – ha aggiunto Moroni Zucchi -. Ora il Consorzio sta cercando di fare un lavoro di aggregazione in modo da essere sempre più identitari e chiari verso il consumatore. La tavola rotonda con Confagricoltura è stata molto importante ed ha permesso di fare un passo avanti ulteriore in questo percorso”.
Imprescindibile il legame con le eccellenze gastronomiche del Parmense. “Il territorio di Parma ha un brand fantastico. Parmigiano, Prosciutto, Culatello e tutti i salumi, da una parte, e vini dei colli di Parma, dall’altra, sono un binomio magico che dobbiamo sempre più affermare. Lo stiamo facendo collaborando con i consorzi e le associazioni di categoria. Paradossalmente, sino ad oggi, siamo riusciti a veicolare meglio questo messaggio fuori dai confini provinciali. Ora intendiamo farlo sempre di più anche a Parma e provincia”.
E Confagricoltura è pronta ad accompagnare questo percorso. “Per il futuro del Consorzio – dichiara Alex Cerioli, presidente della sezione vitivinicola di Confagricoltura Parma – è centrale prendere decisioni importanti, per uscire dalla staticità degli ultimi anni. Il primo passo sono il cambio del nome ed il rinnovamento del logo. L’idea deve nascere dall’interno, dai soci, e poi essere concretizzata da professionisti del settore della comunicazione, per avere un approccio diretto e chiaro al consumatore. Il nuovo presidente Moroni Zucchi fa benissimo a parlare di promozione che è il cardine di tutto. Allo stesso tempo ogni azienda socia dovrà avere il coraggio di mettere a disposizione un po’ di risorse economiche per sostenere la promozione da parte del Consorzio. Bisogna lavorare sull’immagine delle cantine e superare gli schemi usati sino ad oggi. Fondamentale anche attirare i turisti, dialogando con tour operator ed agenzie di viaggio. Dobbiamo essere bravi a proporre un’esperienza, un’emozione che conquisti chi assaggia il nostro vino. Ulteriore tema fondamentale quello della sostenibilità: siamo una piccola realtà che si deve distinguere proprio per la sua sostenibilità”.
A brindare per un futuro di crescita dei vini dei colli anche Ais Emilia con il presidente Luca Manfredi: “Il valore dei vini dei colli di Parma è storico e culturale. Dalla tavola rotonda è emerso un intento di valorizzazione importante. Le potenzialità dipenderanno dalle progettualità che nasceranno da questo gruppo di lavoro. Aspetto fondamentale quello della sostenibilità ambientale ed economica”.