“Dare al consumatore quello che desidera, un prodotto di alta qualità e buono. Lo stiamo facendo, non è una sfida impossibile, ma occorre accelerare su ricerca e innovazione per recuperare spazi di mercato, lavorando sulla pianificazione e come sistema”. Il messaggio del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a Macfrut è stato condiviso dai principali player del settore che l’organizzazione agricola ha chiamato a Rimini per un momento di confronto ad ampio respiro sul comparto ortofrutta. Un’occasione di dialogo molto apprezzato dai relatori del convegno dedicato alle nuove sfide del settore e al quale hanno partecipato anche Roberto Gelfi ed Eugenio Zedda, presidente e direttore di Confagricoltura Parma.
“È una grande opportunità essere qui- ha detto l’amministratore delegato di Coop Italia, Maura Latini – perché insieme dobbiamo trovare delle soluzioni e un modello che guardi al futuro. I consumi sono già modificati: tengono bene i prodotti più innovativi, che addirittura crescono nelle vendite. Occorre intercettare velocemente nuove tendenze e necessità e trovare una grande strategia comune, facendo attenzione anche ai prezzi”.
La dinamica della domanda finale delle famiglie ha evidenziato un calo dei consumi in quantità rispetto al 2021 dell’1,7% per la frutta e del 5,2% per gli ortaggi. Ancora peggiore la performance se paragonata al 2020, con un calo del 2,6% per la frutta e dell’8,5% per gli ortaggi (dati Ismea). In buona sostanza, l’effetto inflattivo si è fatto sentire nel 2022 anche sul carrello ortofrutticolo della spesa delle famiglie italiane e sembra proseguire anche nel 2023.
“Sul fronte dei mercati, il 2022 è stato un anno in cui tutto sommato le esportazioni hanno tenuto, ma importiamo più di quanto esportiamo – ha spiegato il presidente di Fruitimprese, Marco Salvi – Questo significa che abbiamo perso competitività. Siamo ancora leader per mele, uva da tavola, kiwi e pesche nettarine. Non è un caso, sia perché sono più adatti al trasporto sia perché hanno avuto più innovazione. Quindi dobbiamo puntare a un prodotto che abbia una sua distintività, perché quello di massa ci vede perdenti anche rispetto ai paesi con costi di produzione più bassi”.
“ll nostro è un tessuto fatto di imprese piccole e piccolissime, che vivono questa situazione in grande difficoltà – ha aggiunto il presidente di Italmercati, Fabio Massimo Pallottini – C’è un margine da recuperare per far emergere il ruolo dell’Italia sulla piazza mondiale: dobbiamo lavorare per aumentare la produzione italiana sui mercati, ma anche per avere una logistica migliore”.
Il settore dell’ortofrutta sta vivendo una situazione estremamente complessa: dopo due anni (2020 e 2021) in cui le gelate primaverili hanno compromesso buona parte dei raccolti in diverse regioni d’Italia, a fronte della diffusione di fitopatie difficili da contrastare, nell’ultimo anno i produttori hanno dovuto fare i conti con gli effetti sempre più gravi della siccità e con le alte temperature che si sono eccezionalmente protratte nel tempo portando, in molti casi, a drastiche riduzioni delle quantità e di calibro della produzione.
“Dobbiamo andare verso la ricerca e l’innovazione, – ha detto il presidente di Italia Ortofrutta, Gennaro Velardo – recuperando anche un po’ rispetto al passato per stare davvero sul mercato. Anche sulla comunicazione dobbiamo fare attenzione a non dare messaggi fuorvianti, ma lavorare in modo coordinato”.
“Questa è sicuramente la crisi più complessa e difficile degli ultimi tre decenni – ha sostenuto il presidente di Conserve Italia, Maurizio Gardini -. Clima, manodopera, accesso al credito sono le voci su cui sono necessarie misure d’urto, programmi e progetti che ci mettano nelle condizioni di reagire. Poi sicuramente noi non ci salveremo senza ricerca: grazie al PNRR abbiamo risorse mai viste nella nostra storia, dobbiamo investire con partner alleati e università”.
“Stiamo lavorando per cercare di spendere bene le risorse del PNRR, per valorizzare le filiere puntando sulla qualità, vero punto di forza dell’Italia agroalimentare – ha affermato il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida – Presteremo attenzione ai temi che sono stati sollevati in questo incontro: la ricerca, innanzitutto, ma anche la manodopera e l’innovazione per reagire ai cambiamenti climatici che non sono una novità di oggi”.
“Confido che i temi esposti qui saranno approfonditi dal Governo per valorizzare davvero un settore che rappresenta un quarto del totale della produzione agricola nazionale. – ha concluso Giansanti – Noi continueremo a fare la nostra parte”.