Dalla Bassa all’Appennino, sino alla sede centrale di Parma. Si è concluso il ciclo di incontri nelle zone promosso da Confagricoltura Parma per un confronto, diretto ed aperto, con tutti gli associati.
L’ultimo appuntamento è stato ospitato nella sede centrale di Parma dopo che, da fine gennaio a fine febbraio, si sono tenute le varie riunioni nelle zone di Busseto-Fidenza, San Secondo, Fornovo, Langhirano e Borgotaro.
“L’incontro di Parma, all’indomani dell’assemblea di Bruxelles – hanno sottolineato il presidente Roberto Gelfi ed il direttore Eugenio Zedda – ci ha permesso di concludere un percorso che ci ha visto dialogare con i nostri associati aggiornandoli in merito alle ultime novità del settore primario, ma mettendoci anche in ascolto di quelle che sono le loro esigenze”.
L’appuntamento di Parma, come i precedenti nelle zone, si è aperto con gli approfondimenti a cura di Chiara Emanuelli, per il patronato, Andrea Corradi, per la Pac, Marialaura Zileri, per il punto sui bandi aperti e su quelli di imminente apertura, e Carlo Paini, con l’aggiornamento sulle novità, poche per il settore agricolo, introdotte dalla Finanziaria.
Quindi l’intervento del presidente Gelfi che, prima di tutto, ha aggiornato in merito all’attività sindacale svolta a Bruxelles (ampio resoconto alle pagine 1 e 2 di questo Gazzettino) ed ha poi ripercorso un anno di impegno sindacale anche in chiave locale.
“Abbiamo incontrato le amministrazioni comunali impegnate nella realizzazione dei Pug, i Piani urbanistici generali, ed affrontato i temi relativi a grandi opere infrastrutturali (come aeroporto e via Emilia Bis) che possono avere un importante impatto sull’ambiente rurale. Abbiamo seguito la vicenda del macello di Parma sollecitando il Comune a prevedere che la concessione individuasse operatori interessati a mantenere l’attività del macello sul posto. Stiamo lavorando, tuttora, con il Comune di Parma per il progetto Parma Climate Neutral 2030 e stiamo seguendo l’iter relativo alla realizzazione di impianti a biometano a Parma, Montechiarugolo e Busseto. Numerosi sono stati gli incontri nei comuni del Parmense per affrontare il tema della fauna selvatica. E costante è l’attenzione in merito alla diffusione della Peste suina africana, vista la grande pericolosità che una malattia di quel genere può avere nel nostro territorio. Stiamo monitorando anche i progetti di rinaturazione del Po che rischiano di cancellare l’attività di pioppicoltura”.