Comune di Parma: Regolamento edilizio più snello per edifici rurali ed allevamenti

Si è svolta nei giorni scorsi un’importante riunione del Tavolo Agricoltura del Comune di Parma. Il Presidente del Tavolo Sebastiano Pizzigalli ha comunicato l’ampliamento dei membri. Infatti oltre a Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Confcooperative, Legacoop Emilia Ovest e Polo Scolastico Agro Industriale hanno aderito anche l’Unione Provinciale delle Latterie Aziendali, l’Università degli Studi di Parma, il Collegio dei Periti Agrari e il Collegio dei Geometri. 

All’ordine del giorno la presentazione delle modifiche al R.U.E. che intersecano il settore agricolo, entrate ufficialmente in vigore il 20 gennaio 2022 e frutto di un notevole lavoro svolto in collaborazione con il settore “Pianificazione territoriale” e “Sportello Attività Produttive ed Edilizia”. 

Il presidente Pizzigalli, nonché consigliere incaricato alle Politiche agricole, insieme all’assessore Michele Alinovi e al dirigente del settore “Pianificazione territoriale” Emanuela Montanini, hanno illustrato le modifiche di seguito riportate: 

È stata introdotta la possibilità di realizzare tunnel/hangar agricoli (coperture ad arco) destinati al riparo di prodotti e mezzi agricoli. 

È stato eliminato il vincolo che non permetteva di realizzare nuovi allevamenti zootecnici nelle aree di ricarica di tipo A e D, ovvero in particolare in tutta la zona a sud della via Emilia. 

Sono stati introdotti gli “ambiti agricoli periurbani” ovvero zone agricole in cui sono ammesse nuove attività, in particolare funzioni sociali integrative a carattere residenziale e non residenziale, impianti per la pratica dello sport non destinati allo spettacolo. L’insediamento di queste attività potrà avvenire esclusivamente attraverso il recupero degli edifici esistenti, siano essi connessi o non connessi all’attività agricola. 

È stata riconosciuta l’importanza dell’agricoltura e delle attività connesse attraverso l’introduzione degli obiettivi di promozione di un’agricoltura efficiente e vitale, di conservazione dei suoli ad elevata vocazione agricola, di promozione della difesa del suolo e degli assetti idrogeologici, geologici ed idraulici, di salvaguardia del paesaggio rurale, di incentivazione della fruizione ricreativa e didattica degli spazi rurali, di mitigazione degli impatti negativi dei centri urbani. 

È stata incentivata, in maniera chiara, la demolizione degli edifici incongrui, ovvero gli edifici non considerati congrui all’ambiente in cui sono, e la conseguente generazione di crediti edilizi da sfruttare in zone residenziali e produttive. 

Per gli edifici incongrui non oggetto di demolizioni e situati al di fuori della zona agricola è permessa la manutenzione ordinaria e straordinaria, la ristrutturazione edilizia, il cambio di destinazione d’uso e l’ampliamento previa realizzazione di opere di mascheramento e mimetizzazione dell’edificio. 

Per gli edifici incongrui non oggetto di demolizione ma situati in zona agricola è permessa la manutenzione ordinaria, straordinaria, la ristrutturazione, il cambio di destinazione verso gli usi “Ua” ovvero aree e impianti per la produzione agricola, stalle, residenza di operatori agricoli nei casi in cui è permessa. Inoltre sarà possibile l’ampliamento degli edifici incongrui ad usi “Ua”, come da specifica precedente, e “Ub” ovvero allevamento zootecnico specializzato, conto terzi, caseifici, fabbricati per coltivazioni floricole e piante ornamentali, sempre previo mascheramento e mimetizzazione dell’edificio. 

In zona agricola per gli interventi di ristrutturazione edilizia con demolizione e ricostruzione è consentita la modifica del sedime, seppur minima. 

La realizzazione di edifici adibiti ad abitazione in zona agricola, nei casi in cui vi è tale facoltà, non è più subordinata alla preventiva acquisizione del parere della Commissione Qualità Architettonica e Paesaggio;

Per gli interventi sugli edifici esistenti non soggetti a tutela in zona agricola, in particolare per gli edifici residenziali civili non connessi all’attività agricola è stato concesso il cambio di destinazione d’uso nelle seguenti tipologie oltre quelle già in essere: usi connessi a servizi di cura e addestramento cani, case residenze per anziani non autosufficienti (CRA), centri socio riabilitativi diurni. 

Nelle zone di Parco Urbano e Sub Urbano, in particolare il Parco Fluviale del Parma e del Baganza, sono destinate all’acquisizione pubblica e ad ospitare le future attrezzature e servizi collettivi. Oltre all’acquisizione vi è lo strumento della convenzione, della durata minima di 10 anni, con l’obiettivo della convivenza tra realtà agricole e fruibilità pubblica dello spazio rurale attraverso ad esempio il mantenimento di percorsi ciclopedonali ed equitabili e la realizzazione di zone boscate. In queste zone è ammessa anche la realizzazione di impianti sportivi, ricreativi e per attività culturali all’aria aperta. E’ ammessa inoltre la realizzazione di esercizi commerciali di vicinato e di strutture di servizio funzionali alle dotazioni territoriali insediate. 

È stato inserito un nuovo regolamento, ovvero il Regolamento di gestione del Rischio Idraulico il quale si applica per tutti gli interventi edilizi, urbanistici e alle opere pubbliche. 

Sono stati ammessi gli ampliamenti delle attività agricole esistenti nelle zone di forestazione urbana e territoriale, quindi non occorre più ricorrere al PRA (ex Piani di Sviluppo Aziendali) per tali interventi. Vi è il vincolo di realizzare interventi di forestazione, anche al di fuori di tali aree, con estensione pari a 2 volte l’area oggetto di ampliamento. 

È stato inserito un articolo specifico riguardante il “Km verde”, il quale rimanda a un piano attuativo specifico di competenza della Giunta comunale. L’adesione al “km verde” da parte dei proprietari è comunque facoltativa e su base volontaria. 

È stata inserita la necessità di adottare soluzioni compatte per quanto riguarda le serre di lunghezza oltre i 200 m, salvo nel caso l’azienda agricola dimostri che la non compattezza dei volumi è dovuta a elementi tecnologici che necessitano continuità. 

Un articolo di nuova introduzione spiega nel dettaglio come realizzare le opere di mitigazione e mascheramento degli edifici. 

Come da Piano Strutturale Comunale sono state riportate a zona agricola circa 4 milioni di metri quadrati (400 ettari) precedentemente destinati in gran parte a zona residenziale e produttiva. 

IL COMMENTO

“I membri del tavolo – riporta una nota del Comune di Parma – hanno espresso soddisfazione complimentandosi con l’amministrazione per aver ascoltato le esigenze del territorio in ottica di semplificazione normativa e competitività delle imprese.

Oltre ai temi urbanistici, il Tavolo Agricoltura ha trattato la tematica delle emissioni in atmosfera. L’assessora Tiziana Benassi ha illustrato gli obiettivi dell’accordo, stipulato a livello provinciale, che puntano a raggiungere la neutralità carbonica e ha invitato anche le associazioni del comparto agricolo ad aderire all’accordo che punta a limitare le emissioni di gas serra anche attraverso il recepimento di fondi europei e fare sinergia con gli altri comparti.

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