Domenica 16 ottobre 2022 si terrà la prima edizione di “Coltiviamo la cultura: prima festa dell’agricoltura nelle dimore storiche”, promossa dai gruppi giovani di Adsi (Associazione dimore storiche italiane) e Anga-Confagricoltura.
Numerose dimore storiche su tutto il territorio nazionale apriranno le loro porte per ospitare le aziende agricole del territorio: una straordinaria opportunità per promuovere sia quei particolari beni culturali rappresentati dagli immobili privati di interesse collettivo, sia quei prodotti agroalimentari tipici del territorio delle regioni coinvolte.
Dieci le dimore storiche aderenti all’iniziativa e circa quaranta le aziende agricole in sette regioni: Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Umbria, Lazio, Puglia e Sicilia.
In provincia di Parma l’evento “Coltiviamo la cultura” – con taglio del nastro alle 10, alla presenza delle autorità – sarà ospitato al Castello di Tabiano con la partecipazione delle aziende agricole socie di Anga-Confagricoltura Parma.
Nei cortili interni del castello sarà organizzato un mercato degli agricoltori, aperto a tutti i cittadini, con i prodotti delle aziende Agricola Schianchi di Massimo ed Alessandro Pizzarotti (ortive); La Felina ed Opera Verde di Alessia e Marielena Bonati (basilico ed ortive); Ca’ Nova di Tommaso Moroni Zucchi (vino); Lo Spineto di Tiziana Sfriso (salumi); il caseificio Giansanti-Di Muzio (Parmigiano-reggiano); Le arnie di Emil di Emil Surpi (miele); Prima Zafferano di Arianna Larini (zafferano) e Dimora Castello di Tabiano (confetture).
Contestualmente per tutto il corso della giornata saranno organizzate visite guidate al Castello alle ore 10, 11, 12, 14, 15, 16 e 17 (costo 10 euro a persona; per informazioni e prenotazioni www.castelloditabiano.com).
“I giovani di Confagricoltura – dichiara Giulia Alessandri, presidente di Anga Parma – partecipano con grande entusiasmo a questa iniziativa che consente di promuovere alcune produzioni d’eccellenza delle nostre aziende in contesti unici che le valorizzano al meglio. L’iniziativa mira anche a sottolineare l’importanza della riscoperta di un turismo che sa esaltare il legame indissolubile tra cibo e territorio”.
“Le dimore storiche rappresentano un patrimonio turistico di rara bellezza nonché il perno di un’economia circolare per i borghi in cui si trovano – aggiunge Beatrice Fontaine, presidente Associazione dimore storiche italiane dell’Emilia-Romagna -. L’obiettivo della manifestazione è quello di porre al centro lo stretto legame tra il nostro mondo e quello agricolo, mostrando a cittadini e istituzioni la centralità di questo binomio che è identificativo del nostro Paese”.
“Il castello di Tabiano con il suo borgo sono inanellati da una grande azienda agricola biologica – racconta Giacomo Corazza Martini, attuale proprietario del castello – che produce grani, albicocche e frutta di vario genere oltre all’olio d’oliva. Le stalle intorno all’azienda agricola sono state trasformate in casali con piscina che vengono affittate ai clienti internazionali. In particolare l’azienda agricola è condotta da mio nipote Giacomo Cavazza de Altamer, che rappresenta l’ultima generazione. Ricordo che castello e borgo appartengono alla nostra famiglia da 140 anni”.
Le altre dimore storiche coinvolte, oltre al Castello di Tabiano, sono Villa Venenti (Bo); Villa Mergé (Rm); Castello di Piovera (Al); Castello di Tagliolo (Al); Palazzo Ducale di Alessano (Le); Palazzo Castelnuovo (Pa); Palazzo Spadaro Libertini (Ct); Palazzo Pandolfi Elmi (Pg) e Villa di Maser (Tv).