Confagricoltura e Cia di Parma esprimono soddisfazione per l’approvazione, durante l’ultimo consiglio comunale di Parma, della mozione sul cibo sintetico avente ad oggetto “Tutela, valorizzazione e promozione dei prodotti tipici e territoriali e rischi relativi alla possibile produzione di cibo da coltura cellulare, il cosiddetto cibo sintetico”.
“Riteniamo che la mozione approvata – commentano Roberto Gelfi e Simone Basili, rispettivamente presidenti di Confagricoltura Parma e Cia Parma – esprima, pienamente, quelle che sono le posizioni del mondo agroalimentare, affrontando il tema in maniera pragmatica, coinvolgendo tutte le istituzioni, le organizzazioni agricole, i consorzi, l’Università di Parma e le agenzie locali, regionali, nazionali ed europee, nel segno di Parma Città creativa Unesco per la gastronomia.
Come organizzazioni agricole, abbiamo messo in evidenza che l’introduzione del cibo sintetico limiterebbe e disorienterebbe la libertà dei consumatori, omologando le scelte sul cibo a modelli standard imposti dagli interessi delle multinazionali.
Il cibo sintetico danneggerebbe le attività di agricoltura e di allevamento del bestiame che traggono origine dall’evoluzione umana e che non hanno soltanto una funzione alimentare, ma anche rilevanza sociale, ambientale e sanitaria.
Si concentrerebbe, inoltre, la produzione di questi cibi sintetici in pochi ma notevoli poli industriali danneggiando l’essenziale azione di salvaguardia della natura e del paesaggio che è concretamente svolta dall’esercizio quotidiano dell’agricoltura, oltre ad aggravare l’impatto della logistica sulla sostenibilità ambientale di modelli produttivi alimentari così ‘concentrati’.
Il cibo sintetico, a causa dei brevetti necessari per la sua produzione, favorirebbe gli interessi di pochissimi operatori, per lo più rappresentanti del settore hi tech e della finanza mondiale, a scapito dell’imprenditoria diffusa, preziosissima anche sul versante culturale, della nostra realtà agricola, zootecnica ed alimentare e metterebbe all’angolo molti Paesi nel mondo, non ancora in possesso della tecnologia necessaria per queste nuove produzioni.
Si spezzerebbe così lo straordinario legame etico e culturale che unisce cibo e natura, paesaggio e stili di vita, vanto dell’Italia, e si esporrebbero i cittadini a potenziali rischi di sicurezza biologica ed alimentare, sottovalutando il sacrosanto principio di cautela che richiede periodi di sperimentazione sufficientemente probanti prima di rendere disponibili nuovi prodotti alimentari.
Si tratterebbe, infine, dell’ennesima penalizzazione per l’agricoltura italiana che nel 2022 ha raggiunto un valore pari a 38,4 miliardi di euro di Pil, vero e proprio settore trainante dell’economia del Paese e delle comunità locali”.
Con l’approvazione della mozione in consiglio comunale anche Parma, dunque, scende attivamente in campo per la difesa dell’agroalimentare italiano, e parmigiano in primis, “incrementando, di concerto con le diverse associazioni e organizzazioni di settore, ogni azione e iniziativa utile finalizzata alla tutela, valorizzazione e promozione delle produzioni tipiche di Parma e in generale del suo settore agroalimentare, con l’impegno ad appoggiare le iniziative volte a garantire che non si possa procedere all’introduzione in commercio del cibo da coltura cellulare, in assenza di certificazioni scientificamente attendibili emesse dalle competenti autorità, assieme ad adeguate misure per la tutela e la promozione delle produzioni agricole e alimentari”.