“Centomani di questa terra”

L’incontro tra le eccellenze dell’agricoltura e la maestria dei cuochi. Questa la “ricetta” vincente del successo della nona edizione di “Centomani di questa terra”, rassegna ospitata all’Antica Corte Pallavicina di Polesine, azienda socia di Confagricoltura Parma, su iniziativa dell’associazione culturale “Chef to Chef Emilia-Romagna Cuochi” fra degustazioni, analisi sensoriali, forum, cooking demo e comizi agrari. 

Ospiti della famiglia Spigaroli cuochi, imprenditori, giornalisti e sommelier, per una grande manifestazione che è stata l’occasione per confrontarsi sul futuro dell’enogastronomia italiana, anche in funzione della candidatura della cucina Italiana a patrimonio Unesco

Presenti anche il presidente di Confagricoltura Parma, Roberto Gelfi, e il direttore, Eugenio Zedda

Tra i momenti di approfondimento anche l’angolo dei “Comizi agrari” con un focus sul settore vinicolo emiliano-romagnolo a cura di Gianmaria Cunial, socio di Confagricoltura Parma, ed intervento di Tommaso Moroni Zucchi, presidente del Consorzio dei vini dei colli di Parma

Presenti anche l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi ed il professor Patrizio Bianchi dell’Università di Ferrara, già ministro del governo Draghi. 

La giornata è stata impreziosita dal mercato di produttori, aziende e consorzi che hanno proposto le loro eccellenze, anche attraverso degustazioni e analisi sensoriali. 

“Centomani di questa terra – commenta il presidente Gelfi – rappresenta una vetrina dei prodotti enogastronomici di alto profilo, rivolta in particolare agli operatori del settore, ma in grado di indicare tendenze ed evoluzione nel mondo della ristorazione di qualità. Un’ottima integrazione tra produttori di ingredienti alimentari (agricoltori) e produttori di esperienze enogastronomiche (ristoratori). Un po’ come fanno gli stilisti della moda che si mostrano all’industria del vestiario, ma, nello stesso tempo, fanno tendenza presso il grande pubblico. Certo, parliamo di eccellenze e prodotti di nicchia, ma l’agricoltura è capace di proporsi nei diversi contesti, con produzioni sempre qualitativamente adeguate, siano commodities di larga scala o specialità di ridotta quantità. La sfida, nel prossimo futuro, sarà di proporre la realtà enogastronomica emiliano-romagnola, fuori dai suoi confini, in Italia e all’estero, ma sarà necessario uno sforzo comune, anche delle istituzioni pubbliche”. 

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