Biodistretti, riconosciuti l’Alte Valli e il Parma Bio Valley

Sono stati riconosciuti, dalla Regione Emilia-Romagna, i due biodistretti del Parmense: l’Alte Valli e il Parma Bio Valley. 

Il 5 aprile, come riportato in un articolo della Gazzetta a firma della giornalista Monica Rossi, è arrivata la notizia del riconoscimento del “Biodistretto delle Alte Valli” che riunisce 57 comuni tra tre regioni (Emilia-Romagna, Toscana e Liguria) nelle province di Parma, Piacenza, Genova e Massa Carrara. 

“Siamo ufficialmente un biodistretto anche per la Legge – il messaggio riportato sul profilo Facebook di Alte Valli -. La Regione Emilia-Romagna ci ha riconosciuto e fatto inserire al Ministero tra i biodistretti italiani. Ora al lavoro con le Regioni Liguria e Toscana per confermare anche il loro pezzo. Abbiamo affrontato la montagna più impervia, ma ce l’abbiamo fatta. Un lavoro durato quasi 10 anni, desiderio di molti. Abbiamo scritto un pezzo di storia della nostra Terra”. 

Un messaggio ripreso anche dal presidente di Alte Valli Simone Andrei nelle dichiarazioni riportate nell’articolo della Gazzetta di Parma: “Un risultato tanto sperato quanto atteso, frutto di un lavoro durato quasi 10 anni, ottenuto grazie al continuo dialogo con i sindaci, con la Provincia, con la Regione e le associazioni di rappresentanza con tutti i cittadini. Siamo convinti che questo riconoscimento sia un risultato e una vittoria di chi vive nelle nostre montagne e delle aziende che lavorano da oltre 50 anni in armonia con il territorio. Un riconoscimento che non solo premia il grande lavoro di un territorio intero, ma ne esalta le sue reali e concrete caratteristiche: una straordinaria biodiversità e una reale sostenibilità”.

Il 17 aprile, nel corso di una conferenza stampa convocata in Comune a Parma, è stato annunciato il riconoscimento anche del distretto “Parma Bio Valley” che comprende un potenziale di circa seicento imprenditori agricoli, con oltre ventimila ettari coltivati a biologico, e oltre settecento trasformatori in un’area di 26 comuni della provincia di Parma con il coinvolgimento di diversi altri enti del territorio. 

Soddisfazione è stata espressa dall’assessore alla Sostenibilità ambientale del Comune di Parma Gianluca Borghi, che ha dichiarato: “Il Distretto Parma Bio Valley è un valore aggiunto per Parma ed il suo territorio che si fonda sulla produzione di prodotti tipici nel segno della sostenibilità ambientale. Nasce dalla collaborazione tra pubblico e privato e si inserisce in modo coerente nel percorso che la città ha intrapreso verso la neutralità carbonica per il 2030”.

Filippo Arfini, professore del dipartimento Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma, ha ricordato che il riconoscimento del Parma Bio Valley si lega alla politica agricola europea che vuole arrivare al 25% di superficie biologica sul territorio. “A livello nazionale – ha precisato – l’Università di Parma sta coordinando un importante progetto Pnrr, grazie alla Fondazione Onfoods, per promuovere la produzione di prodotti biologici, coinvolgendo il mondo agricolo e tutta la filiera, nel segno della qualità e a favore dei consumatori”. 

Tiziana Sfriso, presidente del Distretto Parma Bio Valley, ha dichiarato: “Il riconoscimento nasce da un percorso di condivisione che ha visto coinvolti diversi soggetti a partire da Comune, Università e mondo produttivo. Si tratta di un progetto di valore che va a beneficio del territorio”. 

Il commento di Confagricoltura

“Accogliamo con molta soddisfazione la notizia del riconoscimento ufficiale dei biodistretti – dichiara Roberto Gelfi, presidente di Confagricoltura Parma -. Abbiamo creduto fermamente in questi progetti sostenendoli con convinzione. Continueremo nella nostra attività di supporto al Biodistretto Alte Valli anche per i prossimi passaggi che riguarderanno l’analogo riconoscimento da parte delle regioni Liguria e Toscana e del distretto Parma Bio Valley in merito alle iniziative che vorrà mettere in atto”. 

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