Una grande opportunità per la ristrutturazione e l’ammodernamento degli agriturismi. Offre tutto questo il “Bando agriturismo 2024” della Regione Emilia-Romagna che è stato illustrato da Agriturist Parma e Confagricoltura Parma nel corso di un incontro con gli operatori del settore ospitato all’Agriturismo Casarossa di strada Val Parma.
“Ci sono contributi – spiega Alberto Chiappari, referente Agriturist Parma – che vanno dal 40% delle spese ammissibili in pianura sino al 50% in montagna per effettuare interventi di ristrutturazione di fabbricati a scopo agrituristico e per acquisto di attrezzature ed arredamenti sia per strutture già avviate che per strutture in fase di apertura relativamente alla ristorazione, al pernottamento, all’agricampeggio e alla proposta di attività ricreative. Il bando, che consente contributi sino ad un massimo di 200mila euro e che scade il prossimo 31 maggio, è relativo anche ad interventi volti all’abbattimento delle barriere architettoniche, all’installazione di software per la gestione delle prenotazioni e alla gestione degli spazi esterni”.
Questo è stato uno dei temi più interessanti trattati durante l’incontro aperto dall’intervento di Paolo Mutti, presidente di Agriturist Parma, e durante il quale, alla presenza anche del presidente di Confagricoltura Parma Roberto Gelfi e del direttore Eugenio Zedda, si è parlato di diverse altre tematiche come le convenzioni Agriturist, le proposte di modifica della Legge regionale 4/2009, il progetto “Lo sport in agriturismo” del Coni, le novità per gli agriturismi inserite nella Legge di Bilancio 2024 e le opportunità offerte da progetti come Agricycle.
“L’incontro di Parma – sottolinea Gianpietro Bisagni, presidente regionale Agriturist – è stato molto importante anche per raccogliere suggerimenti ulteriori dagli associati al fine di definire una proposta di rinnovo della legge regionale sugli agriturismi. Si tratta di una legge del 2009, con regolamento applicativo del 2011, che ha necessità di essere rivista ed aggiornata come per altro è già stato fatto nelle regioni confinanti con l’Emilia-Romagna. In particolare sta emergendo l’esigenza di aumentare il numero dei posti letto in agriturismo e di introdurre una maggiore flessibilità nel bilanciamento dei prodotti propri, dop ed igp. C’è inoltre la necessità di trattare e normare nuove forme di turismo emergenti (casette nella natura, glamping, bolle, turismo esperienziale) sempre più richieste, ma tecnicamente non previste e disciplinate dalla legge attualmente in vigore. Al termine degli incontri con gli associati in tutta l’Emilia-Romagna definiremo un documento di proposte da sottoporre alla Regione”.
Resta alta l’attenzione anche sul bando sulle eccellenze enogastronomiche. “Il bando, che stanzia 76 milioni di euro, è stato aperto il primo marzo – spiega Bisagni -. Il sistema, per le troppe domande, è andato subito in tilt ed ora riaprirà dal 12 marzo al 12 maggio. Ma l’aspetto più grave è che gli agriturismi restano ancora esclusi dall’accesso ai contributi”. Agriturist chiede di correggere quest’anomalia inserendo tra i soggetti beneficiari anche le attività di ristorazione connesse alle aziende agricole (codice Ateco 56.10.12 e non solo il codice Ateco 56.10.11), in virtù dell’effettivo lavoro svolto dagli agriturismi nel promuovere sapori e saperi locali soprattutto nelle aree rurali, oggi meta sempre più ambita dai turisti anche stranieri.