“La due giorni di lavori assembleari di Confagricoltura è stata proficua e apre nuove prospettive per il settore primario. Il confronto tra istituzioni, politica e imprese fotografa un comparto che ha i numeri per consolidare il proprio primato”.
È soddisfatto il presidente Massimiliano Giansanti al termine dell’assemblea generale che a Palazzo della Cancelleria a Roma ha visto gli interventi dei ministri Antonio Tajani, Matteo Salvini, Gilberto Pichetto Fratin, Daniela Santanché, Adolfo Urso e Anna Maria Bernini, del vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio; del presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Mirco Carloni, e della senatrice Silvia Fregolent, capogruppo al Senato di Italia Viva.
Presenti ai lavori assembleari, in rappresentanza di Confagricoltura Parma, il presidente Roberto Gelfi ed il direttore Eugenio Zedda.
Nel faccia a faccia conclusivo con il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, Giansanti ha accolto con soddisfazione quanto annunciato per il settore, in linea con le richieste di Confagricoltura. A partire dal miliardo di euro in più a favore dei contratti di filiera, nell’ambito della revisione del Pnrr, per soddisfare le richieste delle imprese, di gran lunga più numerose rispetto alla dotazione finanziaria iniziale.
“Un risultato importante – sottolinea Giansanti – perché rafforza il dialogo tra agricoltura e industria che può fungere da caposaldo per un piano di crescita per l’intero sistema agroalimentare italiano”.
Molto positiva anche l’attenzione che il Governo ha mostrato alla richiesta del presidente Giansanti di avviare un confronto strutturato tra i soggetti della filiera sulla formazione dei prezzi, dal produttore al consumatore, in un’ottica di medio periodo capace di dare certezze a tutti.
“Questo strumento – aggiunge Giansanti – avrebbe già consentito di far fronte alla forte crescita dell’inflazione alimentare che ha già prodotto un calo dei consumi”.
Il presidente di Confagricoltura ha quindi ribadito le preoccupazioni sull’inasprimento dei tassi di interesse che rischia di provocare un brusco calo dell’attività economica.
Sul fronte ambientale, anche alla luce delle recenti posizioni europee relative all’uso di fitofarmaci, alle emissioni e al ‘Ripristino della Natura’, il quadro resta aperto: “Non è stata presa alcuna decisione definitiva, anzi – precisa Giansanti – i punti di riferimento dei rispettivi negoziati sono migliorati rispetto alle proposte iniziali della Commissione Ue. Restano ancora impegnative le sfide per coniugare la sostenibilità ambientale con quella economica, ma va riconosciuto che i risultati ottenuti oggi sono il frutto delle azioni di Confagricoltura e delle decisioni assunte dal Governo italiano in ambito europeo”.