Agronetwork per le eccellenze d’Italia

“L’oro in bocca” è il Giro d’Italia che Agronetwork, l’associazione di promozione dell’agroindustria costituita da Confagricoltura, Nomisma e Università Luiss ha programmato con l’obiettivo di valorizzare i prodotti e i territori che vedono protagonista il dialogo tra agricoltura e industria alimentare

La partenza del progetto è avvenuta a Parma, nello stabilimento Casale Spa della famiglia Sassi a Felino, realtà leader nella produzione di prosciutti. 

Sotto la lente d’ingrandimento proprio il Prosciutto di Parma e il Parmigiano Reggiano con le loro proprietà nutrizionali, il successo in Italia e all’estero, la lunga storia che li caratterizza, le strategie adottate per promuoverne la crescita in futuro e l’attenzione alla sostenibilità ambientale ed economica.

“Per questo primo nostro evento – ha dichiarato Sara Farnetti, presidente di Agronetwork, esperta di medicina e nutrizione funzionale – abbiamo scelto Parma, per presentare il Prosciutto di Parma e il Parmigiano Reggiano, due fiori all’occhiello del made in Italy nel mondo, di cui non tutti conoscono le caratteristiche e le qualità che li rendono importanti componenti di un’alimentazione sana. È di fondamentale importanza, infatti, in un tempo di transizione verso un sistema alimentare sempre più sostenibile, comunicare in maniera efficace e scientificamente valida i valori nutrizionali che le eccellenze alimentari esprimono nei diversi territori. Prosciutto e Parmigiano Reggiano sono due prodotti che, seppur tradizionali, rivelano delle sorprendenti proprietà nutrizionali oggi finalmente riconosciute”. 

Il presidente di Confagricoltura Parma Roberto Gelfi ha sottolineato: “all’origine di ogni prodotto alimentare di qualità realizzato qui, nella provincia di Parma, esiste un forte legame con il territorio. È un legame che diviene garanzia di genuinità ma anche di controllo e salubrità in virtù delle certificazioni necessarie quando si tratta di produzioni dop.”

“Riguardo alla sostenibilità – ha spiegato Annalisa Sassi, presidente di Confindustria Emilia Romagna e amministratrice di Casale – è cresciuta una narrazione tendenziosa sul nostro settore, che attribuisce agli allevamenti una delle principali cause di inquinamento. Queste demonizzazioni, amplificate dai social media – come sottolineato da Sassi in un articolo della Gazzetta di Parma a firma di Patrizia Ginepri – stanno portando anche a cambiamenti normativi. Un esempio è l’Olanda, dove i movimenti contro gli allevatori hanno creato una vera e propria radicalizzazione che ha influenzato il legislatore. Anche in Emilia Romagna ne stiamo parlando, per evitare derive che possano intaccare le nostre produzioni. Lo stesso vale per gli aspetti nutritivi. Il sistema industriale e le filiere devono confrontarsi anche su questi temi per informare, riequilibrare, promuovere la cultura alimentare, sfatando miti e fake news”. 

“Due eccellenze come il Parmigiano Reggiano e il Prosciutto sono oggetto di molti attacchi – ha concluso Farnetti – da parte di vegani, vegetariani, difensori della natura e dell’ambiente. È una presa di posizione impropria, che non ha basi scientifiche. Le qualità nutritive di questi due prodotti sono indiscusse, occorre piuttosto imparare a combinare gli alimenti, una modalità che esalta la loro importanza nelle nostre diete. Il prosciutto contiene ferro, zinco, potassio e tanti non lo sanno. Il Parmigiano fa male perché proviene dal latte? È falso, perché non ha lattosio”. 

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