Agricoltura100: premiata l’azienda Stuard

L’Azienda agraria sperimentale Stuard di Parma è tra le imprese più sostenibili, all’avanguardia e competitive d’Italia. A certificarlo, nell’anno cui ricorrono i quarant’anni di fondazione, è stato il terzo rapporto “Agricoltura100” a cura di Confagricoltura e Reale Mutua che ha analizzato i dati ed i profili di oltre 2.800 aziende agricole in tutt’Italia grazie all’attività svolta da Innovation Team, società del Gruppo Cerved. 

A Palazzo della Valle, sede nazionale di Confagricoltura, il riconoscimento è stato consegnato da Vittorio Amedeo Viora, consigliere di Reale Mutua e vicepresidente dell’Accademia di agricoltura di Torino, a Roberto Reggiani, direttore della Stuard. Nei primi cento posti anche l’azienda “Daniele Basso” di Sorbolo Mezzani.

“Per noi – commenta Reggiani – è stata una grande soddisfazione ed il modo migliore per ripagare i tanti sforzi che abbiamo compiuto dal 1983, anno della nostra fondazione, ad oggi. Un riconoscimento che ci spinge a lavorare sempre meglio nell’agricoltura sostenibile, come risorsa chiave per una crescita aziendale continuativa e di successo. Per noi, la comunità e l’ambiente”. 

Filo conduttore, della storia aziendale della Stuard, la costante propensione all’innovazione e alla sperimentazione, all’insegna della sostenibilità, creando un modus operandi che è poi divenuto un punto di riferimento per le aziende agricole del Parmense e dell’Emilia-Romagna. 

L’attività, inizialmente concentrata sulla redazione dei disciplinari di produzione integrata e sui confronti varietali, si è progressivamente allargata ad altri settori quali la produzione biologica, il recupero e la tutela della biodiversità agricola, l’agricoltura sostenibile e di precisione, le agro-energie e l’agro-meteo. L’azienda ha inoltre sempre svolto servizi di formazione e di supporto alla didattica accogliendo tesisti e tirocinanti universitari e stagisti degli istituti scolastici agrari provinciali.

L’elenco dei risultati raggiunti, spesso come pionieri, è lungo. “Siamo stati tra i primi – sottolinea con orgoglio Reggiani – a sperimentare pratiche come l’installazione dei pannelli fotovoltaici innovativi e a mettere in atto concetti come quello della filiera corta, che ha portato all’apertura dell’emporio, o progetti di agricoltura sociale con l’attività della cooperativa Cigno verde. L’aspetto più bello è stato il fatto di poter poi mettere a disposizione di tutte le aziende agricole queste conoscenze per agevolare la crescita dell’agricoltore imprenditore, fedeli al nostro motto: coltiviamo il futuro, preservando il passato”. 

Ora non ci si ferma. In agenda ci sono già altri tre progetti innovativi di ricerca. Il primo, in collaborazione con l’Università di Parma, riguarda il biochar, che permette di fissare in maniera indelebile la Co2 nel suolo. Il secondo è incentrato sull’utilizzo di un bioreattore per la macerazione degli steli della canapa, al fine di far ripartire il settore, ed il terzo è relativo all’attuazione del “vero” agrovoltaico che permetta agli agricoltori di installare impianti che preservano la produttività dei terreni. 

A complimentarsi con la Stuard anche il presidente di Confagricoltura Parma Roberto Gelfi: “Come tutti i settori economici vitali, anche quello agricolo ha bisogno di innovarsi e svilupparsi. Dunque grande attenzione verso ricerca e sviluppo nel settore primario. Il limite del nostro settore è la dimensione ridotta delle aziende, che da sole non sono in grado di affrontare il compito dell’innovazione. Servono investimenti pubblici, non necessariamente gratuiti, ed investimenti privati, da parte degli operatori a monte e a valle dell’agricoltura, nelle diverse filiere produttive, con la disponibilità di noi agricoltori alla sperimentazione in campo. Quello che Confagricoltura chiede è che la ricerca non sia a senso unico; non ci interessa l’innovazione “regressiva”: ad esempio, tra risparmiare acqua, mettendo a riposo i campi, e ridurre lo spreco idrico attraverso nuove varietà colturali più efficienti, noi preferiamo la seconda strada.L’agricoltura è un settore economico centrale ed insostituibile per la nostra nazione e non si può pensare di “ghettizzarlo” in una sorta di riserva “storico-folkloristica”, per gli amanti dei bei tempi andati”. 

IL PROFILO DELL’AZIENDA

L’Azienda agraria Sperimentale Stuard opera da quarant’anni nel campo della sperimentazione agraria. Inizialmente come azienda speciale della Provincia di Parma. Dal 2013 sotto il controllo della Fondazione Antonio Bizzozero e successivamente, dal 2020, gestita da un consiglio di amministrazione composto da rappresentanti di Open Fields srl e dalla stessa Fondazione. Ad oggi la Stuard opera come società consortile a responsabilità limitata, no profit. 

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