Un’inchiesta della Gazzetta di Parma, pubblicata nei giorni scorsi, ha messo in evidenza come la rete acquedottistica della sola Città di Parma perda, ogni giorno, qualcosa come 11mila litri di acqua al giorno. Un disastro se si pensa a tutte le difficoltà che il mondo agricolo sta affrontando in questi mesi a causa della siccità.
“L’84% di ciò che mangiamo arriva dall’agricoltura irrigata – ha dichiarato in merito Mario Marini, presidente di Confagricoltura Parma, commentando i dati dell’inchiesta della Gazzetta -. Un dato significativo di quanto l’acqua sia vitale per il comparto agricolo. Sapere che ogni giorno nella sola rete idrica pubblica di Parma si perdano 11mila litri è un vero e proprio dramma per un settore come il nostro che, da tempo, ha piena consapevolezza di quanto l’acqua sia vitale ed investe per avere impianti di irrigazione sempre più efficienti. Siamo in un momento storico al quale all’agricoltura viene chiesto, in continuazione, di produrre di più, a livello mondiale. Di contro però dobbiamo fronteggiare la scarsità d’acqua. Auspichiamo che questa grave situazione abbia tolto ogni dubbio sulla necessità di superare la politica dell’emergenza per avviare un piano per la modernizzazione del sistema idrico che il Paese aspetta da oltre vent’anni e per realizzare invasi ad uso plurimo. Alcuni strumenti sono già a disposizione. È possibile procedere, da subito, con i lavori di efficientamento della rete nazionale previsti e finanziati nel Pnrr con 190 milioni di euro, ma siamo convinti anche che sia necessario rimodulare la destinazione di una parte delle risorse dello stesso Pnrr, dedicando una quota a nuove infrastrutture strategiche per la raccolta dell’acqua piovana e per la gestione e il riutilizzo dei reflui a scopi irrigui. Il settore primario italiano, inoltre, aspetta da tempo incentivi che rendano più accessibili alle imprese gli investimenti in tecnologie per il risparmio idrico, come è stato fatto in Francia e Spagna”.