Welfare azienda: aiuti per imprese.

Pubblicato dal Dipartimento per le politiche della famiglia (del Consiglio dei Ministri) il bando per l’accesso ai finanziamenti pubblici previsti in favore delle aziende che attuino misure di “Welfare” idonee a migliorare la qualità della vita familiare e conciliare lavoro e vita privata.

Il bando, denominato “#Conciliamo” è dotato finanziariamente con la somma di 74 miliardi di euro.

I finanziamenti sono previsti per progetti, invero alquanto ambiziosi se rapportati alla dotazione, tesi al

rilancio demografico, all’incremento dell’occupazione femminile, al riequilibrio dei carichi di lavoro fra uomini e donne, al sostegno alle famiglia con disabilità, alla tutela della salute, al contrasto all’abbandono degli anziani.

 

Hanno titolo per l’accesso al bando le imprese di cui agli artt. 2082 e 2083 c.c., nonché i consorzi e i gruppi di società collegate o controllate, anche in forma associata, ed è quindi valevole anche per le imprese agricole, unica condizione è che le imprese abbiano sede legale o unità operative sul territorio nazionale.

 

Le imprese possono accedere al bando anche costituendosi in A.T.S. (Associazione Temporanea di Scopo), aziende con contratto di rete, o A.T.I. (Associazione Temporanea di Impresa), salva la necessità di una azienda “capofila”, essendo necessario un unico progetto ed un unico referente finanziario.

Per accedere al finanziamento occorre presentare, a pena di irricevibilità, entro le ore 12.00 del 18 dicembre 2019, via PEC all’indirizzo: conciliamo@pec.governo.it, la domanda unitamente alla documentazione richiesta a corredo, protetta da password. La domanda deve essere trasmessa esclusivamente da un indirizzo di posta elettronica certificata intestato al soggetto proponente o al capofila.

I progetti sono finanziati con le risorse del Fondo per le politiche della famiglia di competenza dell’anno 2019.

 

La richiesta di finanziamento per ciascuna iniziativa progettuale deve esser compresa:

  • tra un minimo di euro 15.000 (quindicimila) ed un massimo di euro 50.000 (cinquantamila) per le imprese con meno di 10 dipendenti e ricavi uguali o inferiori a 2 milioni di euro; previsto un apporto finanziario dell’impresa per almeno il 10% del totale, anche con apporti di risorse umane, beni e servizi;
  • Tra un minimo di euro 30.000 (trentamila) ed un massimo di euro 100.000 (centomila) per le imprese con meno di 50 dipendenti e ricavi uguali o inferiori a 10 milioni di euro (piccole imprese); il soggetto proponente deve contribuire ai costi del progetto con risorse finanziarie pari ad almeno il 15% del totale dell’importo richiesto anche con risorse umane, beni e servizi;
  • Tra un minimo di euro 100.000 (centomila) ed un massimo di euro 300.000 (trecentomila) per le imprese con un numero di dipendenti che va dalle 50 alle 250 unità ed i cui ricavi siano uguali o inferiori a 50 milioni di euro (medie imprese); il soggetto proponente deve contribuire ai costi del progetto con risorse finanziarie apri ad almeno il 20% del totale dell’importo richiesto anche con risorse umane, beni e servizi.
  • Tra un mino di euro 250.000 (duecentocinquantamila) ed un massimo di euro 1.500.000 (un milione e cinquecentomila) per le imprese con più di 250 dipendenti ed i cui ricavi siano superiori a 50 milioni di euro (grandi imprese); soggetto proponente deve contribuire ai costi del progetto con risorse finanziarie apri ad almeno il 30% del totale dell’importo richiesto anche con risorse umane, beni e servizi.

 

Per i consorzi, le reti di impresa, i gruppi di società collegate o controllate, le associazioni temporanee di scopo e le associazioni temporanee d’impresa, il progetto viene finanziato applicando le medesime percentuali di cofinanziamento.

I destinatari delle azioni progettuali previste dal bando sono le lavoratrici ed i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato e determinato, anche in part – time, del soggetto proponente sia in forma singola che associata, inclusi i dirigenti.

I progetti possono altresì interessare i soci lavoratori e le socie lavoratrici di società cooperative, le lavoratrici ed i lavoratori in somministrazione nonché i soggetti titolari di un rapporto di collaborazione.

 

I progetti presentati formeranno oggetto di una graduatoria, secondo punteggi e criteri analitici definiti nel bando.

I progetti, una volta ammessi, sono soggetti a rendicontazione.

 

Dall’assegnazione del finanziamento discende l’obbligo per il soggetto beneficiario di utilizzare il logo ufficiale del Dipartimento per le politiche della famiglia con la dicitura “Progetto realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le politiche della famiglia” ed il logo ufficiale dell’iniziativa “#Conciliamo”, sulla documentazione informativa, comprese eventuali pubblicazioni nei siti internet.

 

Per informazioni ulteriori il Dipartimento ha rilasciato un indirizzo PEC utile: conciliamo@pec.governo.it.

A disposizione anche il sito internet www.famiglia.governo.it

(M. Mazzanti)