Confagricoltura ha sottoscritto assieme alle altre organizzazioni della filiera il protocollo di intesa che ha previsto un “intervento emergenziale a tutela del reddito degli allevatori”.
Il protocollo prende atto della difficile situazione del comparto, in particolare il rilevante aumento dei costi di produzione a carico degli allevamenti con il rincaro delle materie prime e dei foraggi.
Conseguentemente si pone l’obiettivo di valorizzare la filiera lattiero-casearia nazionale che “genera una ricaduta positiva in termini di reddito e di coesione sociale nel Paese” e che le imprese della filiera stessa, radicate nel Paese, hanno garantito – anche nella fase più acuta della pandemia – continuità in tutte le fasi di attività dalla raccolta del latte alla trasformazione alla commercializzazione dei prodotti.
Il Protocollo è frutto dell’impegno maturato in occasione della riunione del tavolo di filiera del 30 settembre scorso e poi perfezionato durante i successivi incontri tecnici e prevede in sintesi quanto segue:
· un impegno delle imprese della GDO a riconoscere una valorizzazione ed un incremento degli acquisti dei prodotti lattiero caseari (latte alimentare incluso UHT, yogurt, formaggi freschi e a media stagionatura) riconoscendo un importo (“premio emergenza stalle”) pari sino a 3 centesimi al litro di latte utilizzato per la produzione dei prodotti in questione “tutti da latte 100% italiano”. Tale premio è garantito sino ad una soglia di intervento pari a 0,41 euro/litro alla stalla IVA esclusa.
· Un corrispondente impegno a carico delle imprese di trasformazione e delle cooperative a valorizzare il latte 100% italiano ed il reddito degli allevatori trasferendo il “premio emergenza stalle” ricevuto dalla GDO e agli allevatori loro fornitori. Le industrie di trasformazione si impegnano anche ad aggiungere un premio aggiuntivo sino ad 1 centesimo di euro per litro di latte qualora non si raggiunga la soglia di 0,41 euro/litro alla stalla, IVA esclusa, per il latte conferito nella Regione Lombardia dal quale determinare poi le soglie di premio per il latte conferito nelle altre regioni. In ogni caso senza diminuire quanto già riconosciuto.
· L’assolvimento degli impegni di cui sopra attraverso l’inserimento nella contrattualistica che regola i rapporti commerciali in essere con la dicitura “premio emergenza stalle” per la durata del protocollo di intesa che ha efficacia dalla sua sottoscrizione e sino al 31 marzo 2022.
· Un impegno delle organizzazioni agricole a valorizzare i prodotti lattiero-caseari da latte 100% italiano con iniziative promozionali rivolte a consumatori e propri associati.
· Un impegno del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali a costituire e rendere strutturale, attraverso un apposito decreto, il “Tavolo di Filiera del settore lattiero-caseario” per favorire il dialogo tra le parti, affrontare le criticità del settore e individuare ogni possibile iniziativa utile a sostenere il settore “nel breve così come nel medio-lungo termine”.
· Tutte le parti si impegnano ad assicurare la massima collaborazione alla attività e demandano al Tavolo di filiera di prossima istituzione la più puntuale definizione delle tecnicalità concernenti la attuazione del Protocollo.
Si evidenziano a seguire in particolare alcuni aspetti che fanno parte integrante del Protocollo e che potranno influenzarne la sua traduzione operativa.
Il protocollo definisce un premio unitario (per litro latte, IVA esclusa, base consegna Lombardia) che si aggiunge al contrattato già in essere e che viene riconosciuto dalle imprese della GDO alle industrie di trasformazione e che andrà poi integralmente versato agli allevatori. Tale premio è pari sino a 3 centesimi di euro per litro di latte utilizzato per determinati prodotti (v. dopo) e comunque solo sino a concorrenza di una soglia massima di intervento sino a 41 cent/litro di latte. L’importo quindi è funzione del prezzo riconosciuto all’allevatore e non viene riconosciuto se tale prezzo è già pari a 41 centesimi.
Le imprese di trasformazione, che includono le cooperative “per quanto attiene ai conferimenti”, trasferiscono il “premio emergenza latte” agli allevatori fornitori con la possibilità di riconoscere un premio aggiuntivo sino ad un centesimo solo nel caso in cui l’aggiunta del premio derivante dalla GDO non sia in grado di garantire il raggiungimento della soglia dei 41 centesimi di euro per litro di latte alla stalla, IVA esclusa, base Lombardia.
Tecnicamente non si tratta quindi di determinare un aumento dei prezzi del latte alla stalla contrattualizzati ma unicamente del trasferimento attraverso i vari soggetti della filiera, di un importo legato al latte utilizzato per la trasformazione che si aggiunge ai quantitativi ed ai valori già contrattati. Il tutto secondo una tabella esemplificativa, fatta circolare anche in fase di firma del protocollo e pur non inclusa nel testo definitivo, che si riporta di seguito:
Premio emergenza stalle – Esempi di applicazione in funzione del prezzo del latte alla stalla (cent/litro, IVA esclusa, base Lombardia)
Va sempre annotato che le indicazioni fornite nel protocollo riguardo le soglie si riferiscono al prezzo del latte conferito in Lombardia che costituisce il “parametro dal quale derivare le soglie di premio indicativo per il latte conferito nelle altre Regioni d’Italia” come recita il protocollo stesso.
Ulteriore aspetto da evidenziare riguarda i prodotti oggetto del protocollo e ottenuti dal latte a fronte del quale sarà corrisposto il “premio emergenza stalle”. Si tratta in particolare delle seguenti cinque voci: latte UHT, latte fresco, yogurt, formaggi freschi e formaggi semi-stagionati “tutti da latte 100% italiano”. Nella fase finale di stesura del protocollo è stato escluso il Grana Padano DOP che invece era stato inizialmente considerato.
In pratica, solo il latte 100% italiano utilizzato per tali prodotti potrà determinare il pagamento del Premio emergenza stalle dalla GDO alle imprese di trasformazione e poi il conseguente trasferimento agli allevatori con la eventuale aggiunta del premio aggiuntivo di un centesimo.
Sarà da valutare come procedere a contabilizzare i quantitativi di tale latte utilizzato dalle imprese di trasformazione per l’ottenimento dei relativi prodotti lattiero-caseari e la relativa rendicontazione alla GDO per il versamento del “premio emergenza stalle”.
Per quanto riguarda la durata del protocollo di intesa, si evidenzia che esso “ha efficacia tra le parti dal momento della sua sottoscrizione e sino al 31 marzo 2022”. Ha quindi una durata predeterminata e teoricamente, salvo definire le tecnicalità per la sua applicazione, è applicabile da subito.
Va comunque annotato che Assolatte, nel garantire il suo consenso alla firma del Protocollo aveva formalmente sollevato la necessità di una valutazione del documento riguardo gli aspetti concorrenziali invitando, prima di darne applicazione, a raccogliere un preventivo assenso dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato.
Per Confagricoltura si tratta di un primo importante risultato che va nella direzione auspicata. Il Presidente Giansanti ha ringraziato il Ministro delle Politiche Agricole per essersi impegnato nel raggiungimento della intesa tra le parti e particolarmente apprezzato l’accoglimento da parte del Ministro della proposta confederale di istituire formalmente, rendendolo permanente, il Tavolo lattiero-caseario che tratterà anche nel medio-lungo periodo tutte le criticità del settore, consentendo di individuare ogni possibile iniziativa politica per intervenire su un settore di fondamentale importanza per l’economia agroalimentare ma anche dell’intero Paese.
(A. Flora)