Con una recente pubblicazione, reperibile sul sito istituzionale, l’INAIL rende disponibili i dati analitici relativi alle denunce di infortunio e di malattia professionale pervenute all’Istituto a tutto il settembre 2022; le denunce sono state nel periodo 536.002 (+35,2% rispetto alle 396.372 dei primi nove mesi del 2021, +46,2% rispetto alle 366.598 del periodo gennaio-settembre 2020 e +14,4% rispetto alle 468.698 del periodo gennaio-settembre 2019), 790 delle quali con esito mortale (-13,2% rispetto al 2021), in aumento le malattie professionali denunciate, ammontanti a 43.933 (+8,6% rispetto al 2021). Secondo l’Inail il deciso aumento delle denunce di infortunio è dovuto per la gran parte al più elevato numero di denunce di infortunio da Covid-19 anche se l’incremento è stato rilevato per gli infortuni “tradizionali” (in occasione di lavoro ed in itinere); significativo il calo di infortuni mortali probabilmente dovuto, secondo l’Istituto, al notevole minor peso delle morti da contagio; da notare il deciso incremento dei decessi per infortuni in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare nel complesso un aumento del 20,5%, passando da 53.509 a 64.459; significativo l’aumento delle malattie professionali.
Sul totale pare rilevante il dato estremamente contenuto del settore agricolo che nel periodo indicato vede una diminuzione dei casi del – 3,2% (passando il settore primario da 20.297 a 19.651 denunzie) a fronte dell’aumento del +33,3 % della gestione Industria e servizi; forti incrementi nella sanità e assistenza sociale (+132,3%), nel trasporto e magazzinaggio (+112,8%), e nelle Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+65,4%) aumenti di rilievo anche nella pubblica amministrazione in genere.
Dal punto di vista territoriale le denunzie aumentano più consistentemente al Sud (+48,9%), nelle Isole (+45,2%) e nel Nord-Ovest (+42,2%); più contenuto l’incremento al Centro (+38,2%) e nel Nord-Est (+20,1%); a livello regionale maglia nera alla Campania (+89,7%), non meglio la Liguria (+61,2%) ed il Lazio (+58,2%).
Gli infortuni sul lavoro crescono con più decisione nella componente femminile con un +57,9% (da 140.999 a 222.638 denunce), minor aumento per la componente maschile con un +22,7% (da 255.373 a 313.364).
Analogamente se si confrontano i lavoratori rispetto alla provenienza: l’incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+37,5%), sia quelli extracomunitari (+26,3%) che comunitari (+21,8%). Interessante la distribuzione per fasce di età, metà dei casi è occorso a lavoratori inseriti nella classe 40-59 anni. Importanti i dati inerenti i casi mortali, gli infortuni con esito mortale nel periodo analizzato sono stati 790, 120 in meno rispetto ai 910 registrati nei primi nove mesi del 2021 (-13,2%), con un calo delle denunce nel quadrimestre gennaio-aprile (-30,9%) ed un incremento nel periodo maggio-settembre (+8,6%), nel confronto tra i due anni; si registrano 137 casi in meno rispetto al periodo gennaio-settembre 2020 (927 decessi) e 10 in più rispetto al periodo gennaio-settembre 2019 (780 decessi).
L’Inail osserva come a livello nazionale i dati rilevati al 30 settembre di ciascun anno evidenziano un decremento per i primi tre trimestri del 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021, solo dei decessi avvenuti in occasione di lavoro, scesi da 731 a 574 per il notevole minor peso delle morti da Covid-19, mentre quelli in itinere sono passati da 179 a 216. Il calo ha riguardato soprattutto l’industria e servizi (da 767 a 668 denunce) e l’agricoltura (da 98 a 97).
Pur nel contesto di un calo generalizzato in tutto il paese si nota l’incremento di infortuni mortali di sette casi nelle Isole (da 58 a 65), in Calabria (+10 casi), Lombardia (+8) e Toscana (+6); in aumento gli infortuni mortali dei lavoratori comunitari (da 30 a 41) e degli extracomunitari (da 105 a 111). Rispetto alle classi di età da segnalare l’incremento di casi mortali nella fascia tra i 25-39enni (da 116 a 152 casi) e il calo tra i lavoratori ultraquarantenni (da 756 a 596). Stabile il dato 2022 degli incidenti plurimi (15 denunce con 35 decessi, tutti stradali).
Relativamente alle denunce di malattia professionale i dati attestano un generalizzato aumento 2022 su 2021, da segnalare i dati più eclatanti propri delle gestioni industria e servizi (+8,6%, da 33.336 a 36.191 casi) e agricoltura (+9,0%, da 6.748 a 7.358).
Le denunzie di malattia professionale si riscontrano in particolare rispetto alle patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, del sistema nervoso e dell’orecchio, seguite a ruota dai tumori e dalle malattie del sistema respiratorio.
(M. Mazzanti)