Fatturazione elettronica obbligatoria dal 1 gennaio 2019.
La Legge di Stabilità 2018 ha introdotto a far data 1 gennaio 2019 l’obbligo generalizzato della fattura elettronica per tutte le operazioni (cessioni di beni e prestazioni di servizi) fra soggetti identificati ai fini IVA in Italia esercenti imprese, arti e professioni, nei confronti delle altre imprese, arti e professioni (B2B) ma anche nei confronti di privati (B2C). L’obbligo di emettere le fatture in modalità digitale implica che le fatture cartacee non saranno più ammesse per le operazioni nazionali e si considereranno come non emesse, esponendo i cedenti/prestatori nonché i cessionari/destinatari a rilevanti sanzioni per i comportamenti irregolari.
Le fatture cartacee saranno ancora ammesse per le sole operazioni effettuate nei confronti di soggetti non residenti. Tali operazioni dovranno essere segnalate all’Agenzia Entrate con apposita comunicazione mensile (“spesometro” mensile 2019 per operazioni con l’estero).
Che cosa è una fattura elettronica?
E’ un documento avente precise caratteristiche tecniche, non derogabili, e deve essere:
✓ emesso e ricevuto in formato elettronico;
✓ creato esclusivamente in formato XML (eXtensible Markup Language);
✓ conforme alle specifiche tecniche stabilite dalle autorità competenti;
✓ firmato digitalmente con una firma elettronica qualificata;
✓ recante una marca temporale;
✓ conservato digitalmente (conservazione sostitutiva decennale).
Come vengono recapitate le fatture elettroniche al cliente?
Le fatture in formato XML devono essere trasmesse esclusivamente attraverso la piattaforma informatica denominata Sistema di Interscambio (SdI), gestita dall’Agenzia delle Entrate. La trasmissione tramite SdI richiede l’utilizzo di un canale di trasmissione che nella maggior parte dei casi si identifica con la PEC o con apposito software. La fattura elettronica è recapitata dal SdI al cliente oppure ad un intermediario (Confagricoltura è tra questi) appositamente designato dal venditore.
Come fare fronte al nuovo obbligo normativo della fatturazione elettronica?
Confagricoltura Bologna sta approntando gli strumenti necessari per supportare i propri soci nella gestione dei processi necessari al rispetto dei nuovi adempimenti ed è sin da ora disponibile ad organizzare incontri collettivi e/o personali sul tema per fornire informazione e chiarimenti ai dubbi. I servizi offerti daranno la possibilità di scegliere quale assetto gestionale sia preferibile in relazione alla tipologia dell’azienda e dell’agricoltore. In particolare, per gli acquisti sarà possibile fornire ai propri fornitori il codice identificativo unico attribuito a Confagricoltura, evitando così la ricezione di numerose PEC. In questo caso Confagricoltura riceverà e registrerà in contabilità le fatture direttamente, senza adempimenti a carico dell’associato il quale, successivamente, potrà accedere ad una propria area riservata per scaricare e visionare le fatture ricevute in modo semplice e diretto, anche tramite apposita App. Per le vendite l’associato potrà emettere le fatture elettroniche direttamente tramite accesso ad apposito portale di Confagricoltura o tramite apposita App oppure incaricare Confagricoltura all’adempimento completo della fatturazione. In tutti i casi per chi ha conferito o conferirà il servizio a Confagricoltura non è necessario alcun accreditamento diretto presso il Sistema di Interscambio, né firma digitale, perché tutto avviene tramite le credenziali già in possesso di Confagricoltura ed anche l’archiviazione elettronica sarà gestita senza che l’associato debba intervenire in alcun modo, garantendo il rispetto della normativa. Per ulteriori chiarimenti La invitiamo a prendere appuntamento al più presto e comunque entro il 15 novembre con il personale della Sua zona di appartenenza per effettuare la valutazione al fine di determinare la migliore soluzione gestionale tra quelle sopra indicate.
(E. Cricca)