Acqua potabile – ordinanze anti-spreco dei Comuni: sanzioni per chi viola le regole.

Diversi Comuni in E.R. hanno pubblicato le ordinanze firmate dai Sindaci che definiscono alcune limitazioni all’uso dell’acqua potabile, in considerazione della grave situazione di siccità che sta interessando diverse aree del territorio regionale e che ha determinato la proclamazione dello stato di crisi regionale, tramite Decreto del Presidente della Regione Emilia Romagna dello scorso 21 giugno, per 90 giorni.

Le limitazioni in genere riguardano il divieto su tutto il territorio comunale di prelievo dalla rete idrica di acqua potabile per uso extra-domestico e in particolare per l’innaffiamento di orti, giardini e il lavaggio di automezzi nella fascia oraria compresa tra le 8 e le 21.

I prelievi di acqua dalla rete idrica sono consentiti esclusivamente per i normali usi domestici, zootecnici e industriali e comunque per tutte quelle attività regolarmente autorizzate per le quali necessiti l’uso di acqua potabile.

Sono esclusi dalla presente ordinanza i servizi pubblici di igiene urbana. Il riempimento delle piscine, sia pubbliche che private, nonché il rinnovo anche parziale dell’acqua, è consentito esclusivamente previo accordo con il gestore della rete di acquedotto.

In diverse ordinanze viene specificato  che, in relazione al divieto di prelievo dell’acqua potabile dalla rete idrica per uso extra-domestico tra le ore 8 e le 21, si precisa che tale divieto non riguarda le attività di tipo produttivo, come l’irrigazione da parte delle aziende agricole.

In caso di mancato rispetto delle disposizioni è prevista oltre all’applicazione delle sanzioni penali ai sensi dell’art. 650 del C.P., una sanzione amministrativa da 25 a 500 euro. 

La Polizia Locale è incaricata della vigilanza e del controllo del rispetto dell’ordinanza.

Invitiamo gli associati a verificare con il proprio comune l’esistenza di specifica ordinanza.