Confagricoltura Bologna chiede più concertazione per la tutela delle aree verdi e la messa in sicurezza del territorio

<Migliaia di volontari operano in tutta la provincia di Bologna per la tutela delle aree verdi e la messa in sicurezza del territorio. Come agricoltori e cittadini, auspichiamo che sia rafforzato questo strumento di garanzia per la collettività attraverso un dialogo costante con la Pubblica Amministrazione, la Città Metropolitana e gli ATC-ambiti territoriali di caccia>. Il presidente di Confagricoltura Bologna, Gianni Tosi, fa un appello al senso di responsabilità degli organi deputati alla gestione faunistico-venatoria al fine di prevenire l’adozione di provvedimenti senza previa consultazione delle imprese agricole interessate; per evitare situazioni di stallo come sta succedendo, nello specifico, per i piani di controllo della volpe, del piccione e del cormorano. Nel caso della nutria (questa specie alloctona mette a rischio la stabilità degli argini dei canali scavando pericolose gallerie ed è un potenziale vettore di agenti patogeni pericolosi per l’uomo con particolare riferimento alla Leptospira e Salmonella) si evidenzia che nonostante la legge n° 221 del dicembre 2015 ne contempli l’eradicazione, di fatto la situazione attuale sfugge da ogni controllo e spesso mancano i volontari abilitati e disponibili. Quando invece l’agricoltore che voglia attivare il controllo in autodifesa, con trappole autorizzate, non può farlo perché gli viene obbligatoriamente richiesto il possesso della licenza di caccia in corso di validità seppur non sia previsto l’uso del fucile. Da ultimo, ma non meno importante, arrivare a pretendere che tutti i campi coltivati siano recintati a spese dell’agricoltore costretto a difendersi dal proliferare dei cinghiali, mette in luce le pecche della tanto auspicata gestione concertata palesando peraltro una chiara lesione della proprietà e dell’impresa.

<Solo nel comune di San Giovanni in Persiceto i 40 volontari incaricati alla tutela del territorio nell’interesse dell’intera comunità, hanno effettuato in un anno oltre 2.000 ore di uscita per interventi di controllo e contenimento di nutrie, corvidi, piccioni, storni, cormorani e volpi> fanno sapere da Confagricoltura Bologna per far conoscere ai più il lavoro gratuito, insostituibile e indispensabile, svolto esclusivamente da personale specializzato.

I piani di controllo e contenimento della fauna sono infatti portati avanti da gruppi di volontari adeguatamente formati e abilitati che operano lungo argini e canali ma anche a ridosso di strade e centri urbani, sempre muniti di foglio operativo rilasciato dalle forze dell’ordine.

<Non possiamo ricordarci della necessità di svolgere opere per la messa in sicurezza del territorio solo quando esonda un fiume o gli allagamenti raggiungono centri abitati, negozi e attività> ricorda l’organizzazione agricola bolognese richiamando, infine, l’attenzione dell’intera comunità affinché si riconosca la straordinarietà di un servizio svolto per il bene comune, nelle ore diurne e serali, e per lo più non retribuito.