Filippo Gasparini e Marco Casagrande – Presidente e direttore di Confagricoltura Piacenza – insieme alla componente di Giunta Nazionale di Confagricoltura – Giovanna Parmigiani – hanno preso parte ieri mattina, martedì 12 dicembre a Roma, all’assemblea invernale di Confagricoltura dal titolo ‘Agricoltori, protagonisti del futuro ambiente, territorio, impresa: gli attrezzi della Costituzione”. Alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’appuntamento, all’Auditorium Parco della Musica, si è aperto, dopo i saluti del direttore generale di Confagricoltura, Annamaria Barrile, con la relazione del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti a cui è seguito l’apprezzatissimo intervento del Capo dello Stato. L’assemblea ha visto inoltre la partecipazione dei ministri Antonio Tajani, Matteo Salvini, Francesco Lollobrigida e, con contributi video, della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e del ministro Adolfo Urso. Le conclusioni sono state affidate a Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura della Sovranità alimentare e delle Foreste che ha dialogato con il presidente nazionale in un dibattito moderato dal direttore del Tg2 Antonio Preziosi. “Si chiude un anno che deve farci riflettere: cambiamenti climatici e conflitti ci fanno capire che l’agricoltura è un settore strategico e che, come Italia, dobbiamo raggiungere il 100% della capacità produttiva” – ha sottolineato Giansanti. Il nuovo modello agricolo di cui il Paese ha bisogno passa attraverso investimenti e riforme. Un appello che il ministro Lollobrigida ha accolto annunciando, tra l’altro, interventi immediati a sostegno delle polizze assicurative e una riforma generale del sistema per consentire alle imprese di affrontare le emergenze climatiche e le epizoozie. Una riforma che punterà su un nuovo approccio alla gestione del rischio da parte di tutto il settore. Dall’Auditorium Parco della Musica di Roma, palcoscenico dell’affollata assemblea confederale, arriva l’unanime convinzione dell’agricoltura quale leva fondamentale dello sviluppo economico e sociale del Paese. Un concetto evidenziato anche dal Presidente Mattarella nel suo discorso alla platea degli imprenditori. “L’Italia – ha affermato – può giocare d’iniziativa a tutto campo in una stagione che vede insieme alimentazione, tutela dell’eco-sistema, governo del territorio e valorizzazione dei beni ambientali. È necessario rendere tutti consapevoli di quanto centrale sia oggi l’agricoltura”. Lo dimostrano i dati: oltre 60 miliardi di euro di export per il Made in Italy agroalimentare con un trend in crescita; quasi 1,4 milioni di addetti; una filiera che rappresenta il 16% del Prodotto Interno Lordo nazionale. Non solo cibo. L’agricoltura concorre anche per quasi il 10% alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. “La sicurezza alimentare deve essere uno dei temi prioritari della presidenza italiana del G7 – ha commentato Giansanti –. Così come occorre ripensare la Politica Agricola Comune a fronte dell’ingresso di nuovi Paesi nella UE dopo un adeguato periodo transitorio”. “Tra meno di un anno si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. A seguire si insedierà una nuova Commissione. Tra i primi impegni che dovrà affrontare l’Esecutivo UE – ha spiegato – spiccano proprio le proposte sul bilancio pluriennale dopo il 2027 e una nuova riforma della Pac”. “Come imprenditori siamo consapevoli che operiamo al centro di un sistema di valori più ampio di quello economico. Per questo, continueremo ad impegnarci al massimo all’interno delle nostre imprese per contribuire al progresso dell’Italia e dell’Europa”, ha concluso Giansanti.
Il presidente di Confagricoltura Piacenza, Filippo Gasparini, sottolinea: “La presenza del presidente della Repubblica sancisce il valore istituzionale di Confagricoltura, nello specifico, e del settore primario in generale. Ho molto apprezzato il suo intervento, nel quadro di un’Assemblea prestigiosa, ha sottolineato con sapienti accenni storici (citando Giovanni Galloni, Paolo Grossi, Luigi Einaudi, Costantino Mortati e Pio XII) il ruolo strategico giocato dall’agricoltura in momenti decisivi per la storia del Paese, ha ricordato come sia stata l’agricoltura a portare l’Italia fuori dalla fame del dopoguerra per poi riconoscere il nostro impegno anche durante la pandemia. Il Presidente della Repubblica ha giustamente sottolineato il valore della produttività e il valore sociale della presenza degli agricoltori sul territorio richiamato anche nella Costituzione. Mi ha rincuorato sentirlo affermare che “la Repubblica non può che incoraggiare l’attività agricola” e che l’agroalimentare, assicurando cibo, è sinonimo di pace. Ho ritrovato concretezza anche negli altri interventi: meno ideologia ambientalista, più orgoglio nella gestione sapiente dell’ambiente, la produttività – e quindi la disponibilità di cibo – finalmente riconosciuta come un valore e non ultimo, una riflessione più legata agli assetti interni: grande attenzione alle necessità e alle istanze degli imprenditori agricoli associati di cui più volte è stata sottolineata la centralità nell’Associazione”.