Raggiunto l’accordo quadro per il pomodoro da industria del Nord Italia

“Il prezzo in valore assoluto è indubbiamente migliorativo, soprattutto in considerazione del punto di partenza della trattativa.  È in valore assoluto il prezzo giusto? Considerando il rischio imprenditoriale che ha assunto la coltivazione del pomodoro, le risorse di cui abbisogna la coltura e considerando gli aumenti negli altri mercati, quanto accordato non è sicuramente adeguato. Ci sarebbe voluto più coraggio e soprattutto, è convinzione di Confagricoltura Piacenza che si debba uscire dalla logica di determinazione dei prezzi sulla base della mera copertura dei costi, proprio per la professionalità richiesta ai produttori e la scarsità di risorse in termini di acqua e di terra.  Gli agricoltori meritano che il comparto riposizioni il prezzo su una linea di guadagno e di riconoscimento del valore aggiunto” – commenta così Filippo Gasparini, presidente di Confagricoltura Piacenza, l’accordo quadro per la campagna del pomodoro da industria 2022 del Nord Italia, che ha visto la sottoscrizione stamani con la determinazione di un prezzo di riferimento di 108,5 euro a tonnellata.

“Il dato da analizzare – sottolinea Gasparini – è la diminuzione degli investimenti e la riduzione delle superfici dedicate del 15-20%: segnale di un rischio di disaffezione alla coltura a causa un sistema dei prezzi inadeguato già dalle campagne scorse. Questo fenomeno è stato inoltre accentuato da una base di partenza della trattativa tarata su quotazioni inizialmente inaccettabili, via via migliorate con un allungamento della trattativa stessa, che a questo punto non poteva non protrarsi nel tempo, proprio per smontare quella base di partenza. Fatto salvo che crediamo ancora che il prezzo, in rialzo, sia comunque indicativo del mercato – conclude il presidente di Confagricoltura Piacenza – auspichiamo che si rafforzi la strada di un’interprofessione matura e, per parte agricola, si rafforzi l’unità del mondo delle Op, sia in termini di organizzazione dell’offerta che in termini di potere contrattuale”.