Pubblicato il decreto del MASE per l’incentivazione degli impianti agrivoltaici innovativi.

Confagricoltura Piacenza informa che sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica è stato pubblicato, il decreto MASE del 21 dicembre 2023 che incentiva la realizzazione di sistemi agrivoltaici innovativi di natura sperimentale che dà attuazione alla misura di investimento del PNRR denominata “Sviluppo agro-voltaico. Il provvedimento, che stanzia oltre un miliardo di euro, è in vigore da oggi – spiega Confagricoltura Piacenza – e ha l’obiettivo di realizzare almeno 1,04 gigawatt di nuovi impianti fotovoltaici su terreni agricoli, nei quali possano coesistere la produzione di energia elettrica e l’attività agricola. “L’impianto di natura sperimentale – spiega Roberta Bettuzzi, responsabile dell’Ufficio Investimenti dell’associazione – deve avere caratteristiche ben precise: adottare congiuntamente soluzioni integrate innovative di montaggio dei moduli fotovoltaici elevati da terra e sistemi di monitoraggio dell’attività agricola (al di sotto dei moduli) che consentano di verificare l’impatto dell’installazione fotovoltaica sulle colture”. Sono diversi i fattori che la sperimentazione deve poter misurare (sulla base di linee guida adottate dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria-CREA in collaborazione con il GSE: il risparmio idrico, la produttività agricola per le diverse tipologie di colture, la continuità delle attività delle aziende agricole interessate, come pure il recupero della fertilità del suolo, il microclima, la resilienza ai cambiamenti climatici. “L’impianto agrivoltaico innovativo di natura sperimentale, inoltre – precisa Bettuzzi – deve destinare almeno il 70% della superficie totale del sistema agrivoltaico all’attività agricola ed avere i moduli installati ad un’altezza minima da terra pari a 1,3 m in caso di attività zootecnica e pari a 2,1 m in caso di coltivazioni (valori ripresi dalle Linee guida per gli impianti agrivoltaici del MITE del giugno 2022)”. Per promuovere la realizzazione di questi sistemi ibridi agricoltura-energia, la misura prevede l’erogazione di un contributo a fondo perduto nella misura massima del 40% dei costi ammissibili relativi a spese che vanno dalla realizzazione dell’impianto agrovoltaico (moduli, inverter, strutture montaggio moduli, ecc.), ai sistemi di accumulo, alle attrezzature per il sistema di monitoraggio. “È inoltre previsto – approfondisce Bettuzzi – un incentivo sull’energia netta immessa in rete (tariffa premio/tariffa onnicomprenisva) per un periodo di 20 anni.  Il valore della tariffa incentivante è determinato dal GSE come differenza tra la tariffa spettante (determinata a partire dalla tariffa di riferimento e il prezzo dell’energia elettrica zonale orario. L’energia prodotta resta nella disponibilità del produttore, che provvede autonomamente alla valorizzazione sul mercato (vendita energia). La tariffa incentivante prevista dal decreto è detta “meccanismo a due vie” essendo l’incentivo modulato in relazione all’andamento del mercato elettrico e si pone l’obiettivo di stabilizzare i ricavi al variare del prezzo dell’energia elettrica”. Nel caso degli impianti di potenza non superiore a 200 kW, in alternativa alla tariffa incentivante, è possibile richiedere una tariffa omnicomprensiva sulla produzione netta immessa in rete ed in questo caso il GSE provvede direttamente al ritiro e alla vendita dell’energia elettrica. Per quanto riguarda gli impianti di potenza oltre 1 MW, nell’istanza di partecipazione alle procedure di assegnazione dei contributi, i proponenti devono offrire una riduzione percentuale sulla tariffa di riferimento non inferiore al 2%.  “Gli impianti ammessi agli aiuti dovranno entrare in esercizio entro i diciotto mesi a decorrere dalla data di comunicazione dell’esito della procedura – spiega l’esperta – e comunque non oltre il 30 giugno 2026. L’accesso alle procedure di assegnazione degli incentivi, che probabilmente saranno due tra la primavera e l’autunno, è consentito agli impianti in possesso di specifici requisiti tra cui il possesso del titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio dell’impianto e il possesso del preventivo di connessione alla rete elettrica accettato in via definitiva”.

“Entro i prossimi quindici giorni – conclude Bettuzzi – dovranno essere approvate dal Ministero, su proposta del GSE, le regole operative che dovranno disciplinare le modalità e le tempistiche di riconoscimento degli incentivi nonché i requisiti dimensionali e costruttivi degli impianti, le caratteristiche e le modalità di monitoraggio. Il GSE, che gestirà la misura per conto del ministero, emanerà un primo avviso pubblico per la presentazione delle istanze entro trenta giorni dall’approvazione. In questo momento non possiamo essere più precisi, è nostra premura essere tempestivi con le informazioni, tuttavia dobbiamo rimandare gli ulteriori dettagli e l’opportuna consulenza a quando sarà emanato l’avviso pubblico”.