Presentati gli 11 bandi del nuovo CoPsr per le misure agro-climatico-ambientali

Mercoledì 18 erano più di 50 i presenti in Sala Visconti e oltre una trentina i collegati da casa per ascoltare l’articolata relazione che Enrica Campisi – responsabile dell’Ufficio Ambiente di Confagricoltura Piacenza – ha esposto sugli 11 i bandi aperti dalla Regione Emilia-Romagna sui temi agroambientali del nuovo CoPSR 2023-2027. “Il Complemento di Programmazione per lo Sviluppo Rurale dell’Emilia-Romagna 2023-2027 – ha spiegato Campisi – modifica e incrementa quelle che erano le misure agroambientali articolando lo Sviluppo Rurale Ambientale in impegni Agro-Climatico-Ambientali che prevedono un’adesione volontaria e un periodo di impegno di 5 anni (20 anni solo per la misura del ritiro dei seminativi). La decorrenza – ha precisato Campisi – va dal primo gennaio al 31 dicembre, quindi con tempistiche più restrittive rispetto a quelle della Pac”. Per i bandi aperti si può presentare domanda di sostegno entro il 15 marzo, mentre le graduatorie delle domande ammesse a contributo saranno pubblicate entro il 23 maggio. “La richiesta di contributo va rinnovata annualmente per ciascun anno di durata dell’impegno – ha sottolineato Campisi – pena il decadimento e il mancato finanziamento”.

Gli Impegni agro-climatico-ambientali riguardano: produzione integrata, tecniche lavorazione ridotta dei suoli, apporto di sostanza organica nei suoli, conversione seminativi a prati e pascoli, gestione prati e pascoli permanenti, impegni specifici per la riduzione delle emissioni di ammoniaca di origine zootecnica e agricola, agrobiodiversità sia in allevamento che in campo, riduzione dell’impatto dell’uso di prodotti fitosanitari, ritiro seminativi dalla produzione, metodi di produzione biologica. “Attenzione alle scadenze degli affitti dei terreni – ha sottolineato Campisi – bisogna dimostrare di essere in possesso dei terreni sottoposti ad impegno per tutto il periodo di durata del medesimo e nel quinquennio la superficie può diminuire al massimo del 20%. Così come analogamente, per le misure che riguardano l’allevamento, la consistenza del patrimonio zootecnico non deve diminuire”.

Per quanto riguarda la produzione integrata, il bando impone di adottare le disposizioni tecniche indicate nei Disciplinari Produzione Integrata Emila-Romagna e di aderire al Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata entro il 15 maggio 2023. “Sono dunque escluse – ha precisato Campisi – tutte le colture che non abbiano un disciplinare di produzione integrata, ad esempio, per il 2022 erano esclusi il grano saraceno e il mais da seme, attendiamo invece la pubblicazione dei Dpi 2023 per le eventuali esclusioni della prossima campagna. Per le colture in OCM ortofrutta non è invece ammesso il doppio premio: l’impresa agricola deve scegliere”.  La mattinata è stata davvero ricca di informazioni e l’esperta ha risposto ai quesiti dei partecipati, rimandando per alcuni aspetti particolari ad ulteriori chiarimenti attesi.

Va detto che con questi primi bandi la Regione Emilia-Romagna mette a disposizione 150 milioni di euro e rilancia il proprio impegno per un’agricoltura che tenga insieme sostenibilità ambientale, economica e sociale, con un’attenzione particolare al sostegno al reddito, alla ricerca e all’innovazione tecnologica. Dato il grande interesse, atteso e riscontrato, l’iniziativa sarà replicata mercoledì 25 alle ore 09.00, sempre con la duplice possibilità di partecipare in Sala Visconti o seguire da remoto. Per chi volesse, infine, Confagricoltura Piacenza metterà a disposizione la registrazione sul proprio canale YouTube.