PRECISAZIONE SUL DDL BIOLOGICO

Casagrande: non travisate il nostro punto di vista

 

”CONFAGRICOLTURA PIACENZA CRITICA SUL DDL BIOLOGICO – Casagrande: non siamo contrari al metodo bio, ma condividiamo la posizione del mondo scientifico”: è questo il titolo del comunicato che confagricoltura Piacenza ha inviato il 25 gennaio. Riteniamo opportuno precisare che la modifica del titolo così come riportata su Libertà del 28 gennaio: “Confagricoltura: il biologico fa largo ricorso ai fitofarmaci” sposti sensibilmente il focus del nostro intervento dal quale, vogliamo pensare per ragioni di spazio, è stata anche tagliata la frase “pur ritenendo positivo che sia stato redatto un DDL specifico così ampio ed articolato, sottolinea come la definizione che si dà al regime biologico come  «un’attività di interesse nazionale con funzione sociale e ambientale, in quanto settore economico basato sulla qualità dei prodotti, sulla sicurezza alimentare, sullo sviluppo rurale, sulla tutela dell’ambiente, dell’ecosistema, della biodiversità, che concorre alla tutela della salute e alla riduzione dell’intensità delle emissioni gas a effetto serra» sia appropriata per definire non solo l’agricoltura biologica, ma tutto il comparto agricolo, in particolare quello che opera rispettando i criteri della produzione integrata. “Attribuire queste caratteristiche al biologico significa ammettere tra le righe che l’agricoltura convenzionale opera lontano da questi obiettivi, il che non è assolutamente vero”.

Il tono e il contenuto del nostro comunicato, nettamente diversi da quelli che se ne ricavano dall’articolo uscito a mezzo stampa, sono ampiamente verificabili attraverso i giornali on line ove il comunicato è riportato integralmente.

“Non ritengo affatto di voler svilire l’attività degli associati che praticano agricoltura biologica – precisa Casagrande – questa ha la sua ragion d’essere. Ribadisco, invece, di condividere le critiche al decreto legge mosse dal mondo scientifico. Si tratta di osservazioni puntuali ed argomentate ad una norma. Le precisazioni circa l’uso dei agrofarmaci evidenziano come anche l’agricoltura tradizionale sia sicura. Bisognerebbe, per onestà intellettuale, essere più corretti nel porre in evidenza che le differenze tra le tipologie di agricoltura non sono sostanziali in merito. Aggiungo che anche il biologico usa prodotti come il verderame che possono residuare nel terreno, non a caso il rame è tra le molecole che si vorrebbero abbandonare in quanto metallo pesante e inquinante, ma sono la competenza e l’uso razionale a fare delle medesime sostanze, sia in agricoltura tradizionale che biologica, uno strumento e non un pericolo”.

Il tema principale della comunicazione di Confagricoltura Piacenza era un appoggio alle critiche al ddl mosse dal mondo scientifico, non certo una crociata contro l’agricoltura Biologica. Il fatto che questa sia definita strategica dall’Ue, infine, non cambia i presupposti della nostra agricoltura che a livello europeo si confronta con altri modelli ben diversi, basati su differenti condizioni climatiche, ambientali e di maglia poderale.

“La nostra presa di posizione – conclude Casagrande –  scaturisce dal fatto che ci sia interesse per l’agricoltura solo se si parla di bio, di nicchie, di produzioni alternative o di eccellenze, mentre serve un piano strategico per l’agricoltura nazionale che oggi non è in grado neppure di soddisfare i bisogni interni. Per questo siamo contrari, questo sì, a chi continua a scrivere contro l’agricoltura convenzionale”.

 

Marco Casagrande – direttore di Confagricoltura Piacenza.