Si è tenuta il primo febbraio on line sulla piattaforma Zoom la riunione della Sezione di Prodotto Pomodoro da industria di Confagricoltura Piacenza. Davvero poche le certezze sul tavolo con una trattativa ancora in altro mare relativamente alla quale i convenuti si sono dati appuntamento, per un ulteriore aggiornamento, nei prossimi giorni “dopo che ci sarà stato il primo confronto tra le intenzioni di semina registrate dalle Op e una proposta di quanto l’industria intende lavorare nella prossima campagna” – ha spiegato il presidente di sezione Giovanni Lambertini che ha scandito un monito: “al momento non abbiamo alcuna certezza se non l’enorme incremento dei costi produttivi. Alla luce di questo – ha raccomandato Lambertini – l’invito è alla massima prudenza. Vanno ben ponderati quantitativi e tempi di semina, magari considerando anche le buone performance di mais e soia per la coltivazione dei quali il rischio d’investimento è molto più basso. Se nella scorsa campagna è andato tutto per il meglio grazie ad una serie di fattori positivi che hanno permesso regolari conferimenti, non è detto che nel corso di una stagione non si verifichino problemi in campo e dobbiamo essere certi che la filiera risponda solidale nel far fronte alle eventuali variabili, perché i costi di lavorazione alle stelle che avremo quest’anno rischiano di minare la remuneratività delle aziende se non saranno perfettamente calibrati sulle esigenze produttive”.