I giovani di Confagricoltura Anga sezione di Piacenza hanno organizzato nei giorni scorsi un incontro tecnico di sul Piano Transizione 5.0 in agricoltura che ha visto, dopo i saluti del presidente di Confagricoltura Piacenza Umberto Gorra, l’introduzione ai lavori da parte del presidente di Anga Piacenza Filippo Losi il quale, di fronte a una sala Bertonazzi gremita, ha invitato i giovani ad associarsi e a partecipare attivamente ad Anga “perché è dalle idee e dalle esigenze di chi partecipa che nascono convegni come quello di oggi, argomento che ci interessa parecchio ma sul quale c’è ancora molta confusione. Anga sta puntando molto su formazione ed informazione, ne abbiamo tutti un forte bisogno, soprattutto visti i nuovi e continui cambiamenti che ci vengono imposti, avremo tanti argomenti di cui parlare, come il quaderno di campagna elettronico. Abbiamo in programma, per il nuovo anno, un convegno focalizzato su temi economici, partendo dalla consapevolezza che gli agricoltori spesso lavorano senza fare attività di bilancio. Partiremo da questo incontro – ha proseguito Losi – per imparare a farlo, anche perché in azienda l’attività pratica deve essere sempre più affiancata da una gestione manageriale. Vedo anche tanti appesantimenti inutili, alcuni sono la conseguenza di una visione sbagliata del nostro settore. Siamo considerati un settore fortemente inquinante e sono contrario a questa idea perché di pari passo con la Next generation Eeu si continua ad insinuare che chi ci ha preceduto, i nostri genitori, ci abbiano compromesso il futuro rovinando l’ecosistema, ecco questo non è affatto vero, l’agricoltura vive e lavora da sempre grazie alla perfetta collaborazione tra uomo e natura e nessuno di noi la rovinerebbe, men che meno i nostri padri. Mi sembra più che altro che si voglia a tutti i costi portare l’agricoltura italiana ad essere un’attrazione turistica. Combattiamo due visioni del nostro settore, entrambe false: sia l’immagine di un’attività inquinante e irrispettosa della natura, sia quella bucolica e idealizzata che ci vorrebbe ancora veder lavorare con il bue e l’asinello. Noi ci battiamo perché vogliamo l’agricoltura moderna che utilizza tutti gli strumenti per produrre di più usando meno le risorse. È una logica basilare della buona gestione di qualunque attività. Iniziative come quella di oggi, che valutano le varie possibilità, servono a migliorarci come imprese. Ringrazio i relatori e tutti voi”.
Per meglio supportare i propri associati anche nelle valutazioni prettamente tecniche che la misura prevede, Confagricoltura Piacenza ha attivato una partnership con lo studio Green Solution.
“L’Industria 5.0 rappresenta una nuova possibilità andando oltre l’Industria 4.0 e pone l’accento – ha spiegato Stefania Trenchi titolare dello studio Green Solution – sull’interazione tra l’uomo e la macchina, combinando la tecnologia avanzata con l’intelligenza umana e il benessere sociale. Applicata al settore agricolo, l’Industria 5.0 punta a ottimizzare la produzione agricola misurando il risparmio energetico”. L’esperta ha illustrato alcuni casi pratici che, calcoli alla mano, dimostrano come un nuovo macchinario o nuove attrezzature possano ridurre il dispendio di energia e le emissioni. È su questi calcoli che si misura il beneficio ottenibile dalla misura. Le percentuali di risparmio energetico possono essere calcolate sulla struttura o sul processo produttivo e consentono di arrivare ad un contributo massimo del 45% sotto forma di detrazione fiscale per progetti fino a 2.5 milioni di investimento. “Per dimostrare l’efficienza di nuovo mezzo agricolo, è necessario calcolare il risparmio energetico in TEP annuo, ossia in energia primaria espressa in Tonnellate Equivalenti di Petrolio comparando i consumi del mezzo tradizionale con quello innovativo. Il calcolo ottenuto permette di andare a verificare il risparmio energetico. Stiamo già caricando le domande sul portale del Gse – ha spiegato Trenchi – e nel giro di 5 giorni otteniamo risposta circa l’ammissibilità”.
Gli aspetti più prettamente fiscali sono stati approfonditi dalla Responsabile Fiscale di Confagricoltura Piacenza, Michela Filippi. “È possibile prevedere la cumulabilità con altre misure – ha detto Filippi – ma invitiamo a valutare attentamente ciascun caso per evitare di incorrere in spiacevoli non conformità che possono comportare il recupero del beneficio ottenuto. Gli investimenti effettuati con la misura Transizione 5.0 richiedono anche la relazione di un revisore dei conti, abilitazione che possiedo, dunque anche in questo l’Associazione può seguirvi a 360°”. Ai due interventi sono seguite diverse domande concrete da parte dei presenti con grande soddisfazione di tutti i partecipanti.