Parizzi (Confagricoltura): una filiera forte nasce dal dialogo trai i diversi attori e dalla volontà di conquistare mercati

Nei giorni scorsi ha avuto luogo la visita organizzata da Confagricoltura Parma, con la collaborazione delle sezioni cerealicole di Confagricoltura di Parma e Piacenza, al più grande stabilimento di pasta al mondo, quello del gruppo Barilla situato a Pedrignano.

“Lo scorso anno – ha spiegato Andrea Rossi presidente della sezione cerealicola di Confagricoltura Parma – avevamo accolto una delegazione del gruppo presso la nostra sede di Confagricoltura Parma, quest’anno ci hanno ospitato loro, organizzando per noi un’interessante visita allo stabilimento e prevedendo, come in passato, anche un momento di dialogo e di approfondimento sull’andamento e sulle prospettive del settore. Vorremmo – aggiunge Rossi – che diventasse un appuntamento annuale”.

Nella sede Barilla di Pedrignano ogni giorno vengono prodotte mille tonnellate di pasta trasformando le produzioni cerealicole in prodotti finiti che vanno poi sulle tavole delle famiglie di tutti i continenti.

La delegazione di Confagricoltura ha visto la partecipazione dei vertici di Confagricoltura Parma e di diversi imprenditori agricoli attivi nei settori cerealicolo e del pomodoro da industria accompagnati dal presidente della sezione cerealicola Andrea Rossi e dal presidente della sezione di prodotto colture industriali di Confagricoltura Piacenza Ercole Parizzi.

La visita in stabilimento è stata preceduta da un interessante incontro che ha permesso di analizzare numeri e prospettive dei mercati del grano tenero, del grano duro e del pomodoro da industria grazie agli interventi di Emilio Ferrari (responsabile acquisti grano duro e semole); Cesare Ronchi (responsabile acquisti materie prime per l’Europa) e Michele Zerbini (responsabile acquisti grano tenero e farine per l’Italia).  Dall’analisi globale è emerso come il cambiamento climatico sia un fattore determinante alla base degli andamenti di mercato e come proprio le variabili del clima, sempre più imprevedibili, possano influenzare quantità e qualità delle produzioni che, soprattutto per quanto riguarda il grano tenero, devono ancora “assorbire” pienamente il “colpo” assestato dal Covid, un periodo durante il quale si registrò un’impennata dei consumi che ridusse notevolmente gli stock. Situazione complessa, quest’anno, anche per il pomodoro da industria, altro prodotto – in questo caso come semilavorato – centrale per la produzione dei sughi del Gruppo Barilla. Come noto, nel Nord Italia, l’annata si è rivelata molto complicata dal punto di vista commerciale e soprattutto dal punto di vista climatico con l’ammanco di almeno un 20% di materia prima. Si confermano, quindi, gli effetti di un clima sempre più imprevedibile che riesce a frustrare gli sforzi anche degli agricoltori più preparati.

“La visita in Barilla – commentano Rossi e Parizzi – ha permesso di fare il punto della situazione con un leader internazionale del settore: le dinamiche di mercato sono influenzate da variabili non facilmente controllabili, di origine naturale, come l’andamento meteo, ma anche socio-politica, come la posizione che assumerà l’Ucraina nel contesto comunitario”.

“La pasta è uno dei simboli del made in Italy, però la sua produzione – riflette Parizzi – è ancora fortemente dipendente dall’estero. I trasformatori faticano, in particolare quest’anno che ha visto un andamento meteo molto avverso, a trovare produzione nazionale adeguata in quantità e qualità. Da produttore non posso che confermare la pessima annata, aggiungo che con le quotazioni attuali diventa sempre più difficile fare imprenditoria puntando sui cereali a paglia. Le buone quotazioni del 2021 sono un lontano ricordo. Sono più di quarant’anni che faccio l’agricoltore – sottolinea il presidente di sezione piacentina – e non mi ricordo un’annata così terribile. Negli ultimi 10 anni siamo andati alla ricerca di varietà resistenti alla siccità, l’andamento di quest’anno ci ha spiazzati. Mentre parlo – spiega – nell’Agricola Saliceto, l’azienda che conduco, dall’inizio dell’anno sono stati registrati 1.200 millimetri d’acqua e sta piovendo. La situazione può essere riferita anche ad altre aziende, in più, va detto che le intense piogge colpiscono con vere e proprie bombe d’acqua a macchia di leopardo. La Barilla è un’azienda leader a livello mondiale, ringrazio della possibilità della visita perché è stata davvero interessante – conclude – una filiera forte nasce dal dialogo tra i di diversi attori e dalla volontà di conquistare mercati. È lapalissiano che in stabilimento usano grano da tutto il mondo, esportando, da veri diffusori del made in Italy, in tutto il mondo. Se vogliamo essere altrettanto competitivi sul fronte della produzione della materia prima, dobbiamo sempre di più spingere sulla sperimentazione e sull’innovazione varietale è solo così che possiamo contrastare le bizze del tempo e questi andamenti climatici”.