Maltempo: incubo notturno per l’agricoltura piacentina

La mattinata del 26 luglio inizia all’alba con un tam tam tra gli agricoltori. Confagricoltura Piacenza riferisce che i danni nei campi sono diffusi. “Ha preso mezza provincia, da Gossolengo a I Vaccari, a Fossadello – riferisce scorato Stefano Repetti che conduce con i fratelli le aziende Terre della Valtrebbia e Podere Mangialupo all’inizio della Val Trebbia – a stimare i danni ora si fa fatica, ma sui nostri campi andiamo, penso, dal 60% in su di raccolto perso. Fin dove abbia colpito non so. Ci sono danni da grandine, su pomodoro e zucche, ma anche da vento. Tutto quello che era in campo è danneggiato”.

A Gossolengo Maria Teresa Vegezzi dell’azienda Il Partitore è abbattuta: “Mi sto rendendo conto – commenta – ma non riesco a quantificare. I frutteti sono tutti colpiti, qui la grandine era grossa il vento fortissimo.  Addirittura è stato divelto un filare lungo circa 200 metri di uva da tavola con i pali di cemento. I frutti sono maciullati dalla grandine. Pesche, zucchine: un disastro”.

A Gragnano, Gragnanino, Tavernago si rilevano danni su mais, come riferiscono a Confagricoltura Piacenza Luciano Opizzi e Matteo Bersani delle aziende Opizzi e Il Chioso. “Il mais pronto da trinciare nel giro di una settimana – riporta Bersani – è danneggiato, più dal vento che dalla grandine che era intensa ma piccola. Il vento ha spezzato le piante all’altezza della pannocchia. Tribuleremo per trinciarlo e recuperarlo, almeno in parte. Tutto sommato – si consola – rispetto allo scorso anno sono stato graziato: quest’anno i pannelli del fotovoltaico si sono salvati, per ora”. 

Matteo Bersani è colpito dalla velocità con cui si è sviluppato il tutto: “è andata via la corrente un’oretta, poi in 10 minuti il finimondo”.

Danni sulle colture anche a Mottaziana e a Casaliggio.

A Seminò Simone Civardi e a Ziano Giammarco Rossi (dell’azienda vitivinicola La Cuccagna), riportano invece una situazione tutto sommato ancora sotto controllo con danni lievi da grandine mista ad acqua e vento. “Il tempo faceva davvero paura – racconta Rossi – per fortuna è andata meglio rispetto alla tromba d’aria dello scorso anno.  Dove è caduta la grandine stanotte l’acino ha segnato e si è spaccato, dovrebbe potersi rimarginare, diciamo che per adesso i danni sono lievi e sui grappoli esposti”. Zone più colpite sembrano essere quelle di Creta e Fornello.

“Non c’è una bella situazione – conclude Stefano Repetti – non era prevista e non c’era alcuna allerta nella serata e nella notte. Avevano segnalato qualche rischio marginale ieri in mattinata, ma non il disastro di stanotte. Ci eravamo illusi di averla schivata, ma quando fai il nostro lavoro è così, si conteranno i danni alla fine”.

Come accade in questi casi, i danni si registrano a macchia di leopardo e Confagricoltura Piacenza sta procedendo alla mappatura invitando gli associati sia a segnalare l’accaduto agli uffici, sia effettuando la segnalazione sommaria di danni subiti attraverso il portare della Regione Emilia-Romagna a questo link: https://questionari.regione.emilia-romagna.it/283964?lang=it.