I giovani di Confagricoltura Piacenza devolvono la loro raccolta fondi ad Amop

È stato un momento insieme di gioia e di riflessione quello che i giovani di Confagricoltura-Anga di Piacenza hanno organizzato ieri sera presso la Sala Consiglio dell’associazione per conferire simbolicamente un grande assegno da duemila euro al professor Luigi Cavanna destinato dell’Associazione piacentina malato oncologico (Amop). I giovani di Confagricoltura hanno infatti deciso di devolvere l’importo equivalente dell’assegno, consistente nel ricavato delle loro iniziative benefiche di raccolta fondi natalizie, all’associazione e in particolare al settore ricerca. Al momento della consegna, oltre al professore, fondatore e anima di Amop, hanno partecipato la presidente di Amop Romina Piergiorgi, la consigliera Maria Rosa Cordani e Claudia Gregori storiche volontarie dell’associazione. Immancabile la moglie del professor Cavanna, la presidente della Sezione civile del Tribunale di Piacenza, il giudice Marisella Gatti, che da sempre lo supporta anche nelle sue attività di volontariato. La delegazione è stata accolta dal presidente di Anga Piacenza – Corrado Peratci con una rappresentanza di giovani imprenditori, dal presidente di Confagricoltura Piacenza, Filippo Gasparini con il direttore Marco Casagrande e una parte dei collaboratori che ha contribuito alla raccolta.

A consegnare la donazione è stato Corrado Peratici con un gruppo di giovani imprenditori agricoli. “Le nostre raccolte fondi natalizie sono una delle diverse attività che portiamo avanti da anni – ha detto Peratici – scegliamo realtà che riteniamo importanti per il nostro territorio e quest’anno abbiamo deciso di destinare il nostro contributo ad Amop. Sappiamo che è solo un piccolo aiuto, ma ci teniamo che passi il messaggio che tutta la comunità unita può fare molto per migliorare la nostra realtà locale, specialmente aiutando associazioni che tanto donano al nostro territorio e rispondono a bisogni fondamentali delle famiglie integrandosi con agli ambiti della sanità e dei servizi pubblici. Di questa sinergia e della proattività che ciascuno può avere il professor Cavanna è un alfiere. Ci piaceva l’idea – ha proseguito Peratici – di sottolineare con questo piccolo gesto la nostra gratitudine all’Associazione aggiungendo un grazie speciale al professore nel ricordare il suo fondamentale e personale contributo alla gestione dell’emergenza pandemica. Una lezione di vita oltre che di professionalità e competenza. Sappiamo che è andato in pensione da poco, ma contiamo sul fatto che sia disposto ad aiutare ancora i piacentini. Amop, dicevamo, è una delle realtà che supportano i piacentini in fasi della vita delicatissime: sia i malati che le loro famiglie. Anche grazie ad Amop una malattia che continua a spaventare tremendamente oggi viene affrontata sempre più come una fase difficile della vita, rispetto alla quale, con speranza e determinazione, bisogna andare oltre. Grazie a voi, dunque”.

“Insieme alla medicina e alla ricerca il volontariato è fondamentale – ha ricordato Romina Piergiorgi – Amop è nata ormai vent’anni fa grazie al professor Cavanna e a mia sorella Maura, donna colta e generosa che ha voluto che non fosse solo un’associazione ma un luogo d’incontro per i pazienti, familiari, operatori sanitari e la cittadinanza. Il mio impegno, insieme a quello dei diversi volontari che ne fanno parte, è quello di portare questo progetto che è oggi una realtà consolidata, un ponte fondamentale tra la sanità pubblica e le famiglie con i malati, perché non c’è eccellenza se non c’è solidarietà”.

Apprezzamento e sostegno ad Amop anche dai vertici di Confagricoltura che si sono uniti ai ringraziamenti dei Giovani di Anga. A sua volta anche il professor Luigi Cavanna ha voluto sottolineare come “questi aiuti sono importanti per poter permettere alla medicina di rimanere sul territorio e di essere in relazione con la comunità. Ricordo – ha detto Cavanna – che fin da quando studiavo medicina pensavo a quanto fosse indispensabile, per un malato poter avere le cure e il sostegno necessari vicino a casa, perché un’operazione si può sostenere con più libertà dove si preferisce, ma nella gestione della malattia questa libertà non c’è. A questo concetto si affianca anche quello che il lavoro di cura non è un mestiere come gli altri. Il paziente è una persona che necessita di un approccio accogliente perché è in un momento di fragilità, anche su questo continuiamo a lavorare come rete territoriale. Quindi, grazie anche ai giovani di Anga”. “Come giovani imprenditori – ha poi concluso Peratici – siamo impegnati nelle nostre e aziende e all’interno del settore ci facciamo parte diligente per l’acquisizione e il trasferimento di competenze e tecnologie. Vogliamo essere il futuro dell’agricoltura moderna, competitiva e insieme rispettosa dell’ambiente. Questa idea di sinergia e di proattività è in fondo quella alla base anche del nostro impegno nel sociale. Lancio dunque un appello alle altre associazioni locali, coinvolgeteci e contattateci, siamo aperti a costruire insieme, mattone per mattone, il domani a partire dall’impegno di oggi”.