L’incontro tecnico di Confagricoltura ha verificato sul campo alcune modifiche da introdurre
Una gremita platea di allevatori ha partecipato all’incontro tecnico organizzato da Confagricoltura Piacenza sul Modello IV informatizzato. Gli oltre ottanta intervenuti hanno percorso insieme a Mauro Cavalca, medico veterinario e direttore del Servizio Sanità Animale dell’Azienda Usl di Parma gli step fondamentali per la compilazione del Modello IV on line. Il professionista, che nel corso del 2016 ha seguito la sperimentazione della nuova procedura, ha illustrato le specificità di ciascuna filiera nella compilazione, step per step, condividendo con i presenti la necessità di alcune ulteriori semplificazioni relativamente alle quali Confagricoltura Piacenza si farà carico di effettuare richiesta nelle sedi opportune, come ad esempio l’eliminazione dell’indicazione, per i suini in uscita dall’allevamento di ingrasso, del numero riportato sul modello 4 di ingresso. “L’informatizzazione – ha spiegato Cavalca – non deve essere vista come una vessazione burocratica, anche se oggi è vissuta come una forzatura, perché è necessaria a mantenere aggiornata la banca dati, che se utilizzata massivamente sarà in grado di essere attendibile e fornire una serie di informazioni al sistema zootecnico sulla rintracciabilità e altre informazioni alla catena alimentare”. Le simulazioni in aula hanno mostrato come in realtà non sia tanto complicato. La data che indica l’uscita degli animali è presunta e il modello si può preparare anche una settimana prima, è poi possibile annotare a mano se un capo, di cui si era “prenotata” l’uscita resta all’ultimo momento in allevamento. Ciò che non è possibile fare è far uscire più animali di quanto previsto, per questa operazione è necessario rifare il modello. “Il modello IV informatico – ha proseguito Cavalca – è una prenotazione che viene stampata per il viaggio. L’iter va poi concluso con la registrazione dell’uscita. E in questo passaggio l’informatizzazione semplifica la procedura perché nel portale compaiono automaticamente i codici dei capi che sono stati indicati nel modello IV. Questa funzione dovrebbe essere abilitata anche per i capi in ingresso. Alcune opzioni si stanno implementando in questi giorni – ha spiegato il professionista – dobbiamo tutti impratichirci, così come dobbiamo prendere atto che l’attuale organizzazione, con gli allevatori che delegano associazioni, veterinari aziendali e servizi veterinari, va rivista”. Il sistema è pensato affinché l’allevatore arrivi a registrare in autonomia e agevolmente le movimentazioni del proprio allevamento. “La banca dati zootecnica è attiva anche in altri Paesi – ha concluso Cavalca – ma differentemente dalla Germania, ad esempio, in Italia per accedervi è necessaria una smart card. Un sistema basato su account sarebbe stato più agevole. Vedremo come si svilupperà la gestione tramite le app che presumibilmente saranno rilasciate tra qualche tempo”. “Abbiamo organizzato questo incontro a qualche settimana dall’entrata in vigore del nuovo sistema – hanno spiegato Giovanna Parmigiani (membro di Giunta nazionale di Confagricoltura) ed Elena Ferrari (presidente della Sezione di Prodotto Lattiero-Casearia di Confagricoltura Piacenza) – proprio per avere delle esperienze da condividere e chiedere, fintanto che è possibile, le migliorie necessarie. Sottolineiamo, in merito, l’importanza di farci pervenire le necessarie richieste di modifiche sulla base delle cose che ancora stentano a funzionare in vista dei tavoli di confronto istituzionali programmati nelle prossime settimane. Uno dei nodi critici, ed esempio, è quello della registrazione dei trattamenti con medicinali veterinari ad oggi macchinosa, per cui gli allevatori stanno scansionando il modello riassuntivo dei trattamenti eseguiti negli ultimi 90 giorni per poi allegarlo”. A conclusione dell’incontro è intervenuto Filippo Gasparini, presidente di Confagricoltura Piacenza che ha puntualizzato: “l’informatizzazione del nostro Paese, e in particolare del nostro settore, non è, oggi, a livelli accettabili per essere l’unico modo per trasmettere informazioni obbligatorie. Non è possibile, poi, che su una materia come la sanità animale regioni diverse abbiano approcci differenti. Grida vendetta che se mando dei capi in Toscana, ad esempio, allegando il modello IV cartaceo, cosa ancora consentita, io venga segnalato come azienda da sottoporre a controllo. La compilazione di un modulo non è, e non può essere, un punto critico della filiera produttiva per la sanità e la salubrità di un prodotto. Un allevatore, oggi, può non essere attrezzato per compilare informaticamente il modello IV, ma essere in grado di presidiare in modo eccellente i suoi processi produttivi. Pretendiamo ciò che è eticamente ed economicamente giusto e facciamo un patto perché la nostra missione non più difendere le stalle, ma il Paese. Oggi paghiamo gente “per fare buh agli animali” (riferendosi a discutibili procedure di controllo sul benessere animale) e poi abbiamo le formiche nelle corsie degli ospedali. Dato che le risorse sono limitate, utilizziamole dove serve”.
Dr. Mauro Cavalca medico veterinario e direttore del Servizio Sanità Animale dell’Azienda Usl di Parma