Dalla Regione Emilia-Romagna le linee guida per valorizzare le piccole produzioni locali

Confagricoltura Piacenza rende noto che la Regione Emilia Romagna nei giorni scorsi ha pubblicato le linee guida sulla sicurezza alimentare che fanno chiarezza sulla manipolazione, trasformazione e commercializzazione degli alimenti nel settore primario. Il documento è disponibile on line sul sito Alimenti e Salute della Regione al seguente link https://regioneer.it/se281c6x.

 “E’ uno strumento utile – chiarisce Lara Sartori referente tecnico per il settore agrituristico – perché fornisce nel dettaglio informazioni e consigli utili sulle buone pratiche e le regole da rispettare nella produzione di cibi destinati alla vendita diretta nei mercatini locali o serviti nei menu degli agriturismi. Dagli standard igienico-sanitari da rispettare nella preparazione, somministrazione e vendita di prodotti alimentari a filiera breve, ad alcune buone pratiche per il benessere degli animali da cortile”. Il documento – rileva Confagricoltura Piacenza – è  una sorta di vademecum che fornisce agli imprenditori agricoli e agrituristici le indicazioni e le informazioni essenziali riguardanti i requisiti minimi e gli obblighi richiesti per la produzione di cibi e la fornitura di servizi nell’ambito della propria attività d’impresa. 

“È una sorta di prontuario – prosegue Sartori – per le imprese agricole che vogliono valorizzare le loro produzioni locali rafforzando il legame tra produzioni agroalimentari e territorio attraverso la vendita diretta e l’attività agrituristica”.

Il documento è articolato in più parti ed è costituito da un testo di inquadramento normativo di carattere generale, con l’elenco puntuale dei più importanti provvedimenti europei, nazionali e regionali che disciplinano la materia, oltre a due allegati. Il primo allegato descrive nel dettaglio le buone pratiche raccomandate nel campo dell’allevamento, dall’alimentazione alle regole basilari per il benessere degli animali, fino alla corretta gestione dei liquami e, più in generale, dei rifiuti.  Il secondo contiene le regole da rispettare nell’attività di trasformazione e/o preparazione dei prodotti, dalle caratteristiche dei locali (cucina, laboratori per la produzione e il confezionamento, ecc.), alla formazione e all’igiene del personale, fino all’analisi dei pericoli specifici. Le linee guida nascono anche per dare seguito ad alcune normative regionali, a partire dalla legge 19/2014 per la promozione e il sostegno dell’economia solidale, che tra le altre finalità incentiva le produzioni agroalimentari derivanti dall’agricoltura di prossimità, valorizza la vendita diretta e le produzioni biologiche.

Numerosi i richiami anche alla legge 19/2018 sulla “promozione della salute, del benessere della persona e della comunità e prevenzione primaria”, mediante “l’adozione di corretti comportamenti alimentari e nutrizionali da parte dei cittadini anche attraverso la promozione della conoscenza e del consumo di prodotti alimentari e agroalimentari ottenuti nel rispetto delle corrette pratiche agricole e zootecniche, di trasformazione, di conservazione e di sostenibilità ambientale”.

“Di particolare interesse – sottolinea Sartori – è l’espressa ammissibilità di utilizzo della cucina domestica anche per la preparazione della prima colazione in quelle strutture agrituristiche che offrono esclusivamente il servizio di pernottamento.  Bene anche lo sdoganamento, sempre della cucina domestica, per le degustazioni organizzate dalle imprese che effettuano enoturismo e nelle fattorie didattiche limitatamente alla preparazione delle merende. Si tratta – conclude Sartori – di preziosi chiarimenti che non emergevano con altrettanta evidenza nella regolamentazione dedicata all’agriturismo. Ad ogni modo, restano ancora alcune casistiche controverse e gli uffici sono a disposizione per verificare caso per caso e per supportare le imprese”.