Dal Veneto alla Val d’Arda per diventare vitivinicoltori: è nato così il Podere la Rugiada

Silvia Refosco è vicentina e Cristian Maccacaro veronese, sono partiti dalla terra dell’Amarone e delle bollicine un paio d’anni fa per realizzare a Carpaneto un progetto di vita e d’impresa: un’azienda vitivinicola tutta loro e hanno dato vita al Podere La Rugiada. Agli 11 ettari di vigneto a Carpaneto, quest’anno, hanno aggiunto una cantina acquistata a Castell’Arquato. Il primo anno, la vendemmia 2021, ha dato una produzione di circa 2500 bottiglie di Gutturnio Superiore e Bianco Frizzante. “Ho sempre lavorato in agricoltura – spiega Cristian – ma il mio sogno era un’azienda tutta mia, l’ho realizzato attraverso il lavoro di mia moglie”. “Per seguire Cristian ho lasciato il mio lavoro in fabbrica – spiega lei – è stato un po’ lanciare il cuore oltre l’ostacolo, ma sono contenta. L’azienda è mia, ma mio marito mi aiuta e mi supporta. Il lavoro in vigna, in azienda e in cantina è impegnativo. Nel 2021 abbiamo fatto un test, abbiamo fatto anche qualche bottiglia di bianco frizzante: 70% Malvasia e 30% Ortrugo, metodo classico, rifermentato in bottiglia. Ci ha dato soddisfazione, allora abbiamo iniziato a credere più fortemente nel nostro progetto. Nel 2022 abbiamo affiancato anche Pinot, Sauvignon e abbiamo prodotto circa 2000 bottiglie per ciascuna tipologia. Con il 2023 vogliamo pensare ad ampliare la produzione e qualche settimana fa ci siamo dotati di una cantina aziendale”. “Vengo dal mondo dell’Amarone – racconta Cristian – ma mi affascinano i vini rossi dei colli piacentini, anche barricati, perché no. Credo che questo territorio abbia grandi potenzialità per esprimere vini di carattere e di alta qualità. Del resto ci sono già cantine avviate che producono eccellenti vini, ma secondo me c’è spazio per crescere ancora per tutti, meglio poi se facciamo un buon marketing territoriale uniti”.  I progetti di Silvia vanno anche oltre: “Stiamo pensando di produrre olio. Abbiamo un piccolo uliveto che vogliamo potenziare e valorizzare, la zona è quella giusta”.

“Ringrazio Confagricoltura Piacenza e in particolare gli uffici di zona di Fiorenzuola – sottolinea Silvia – per il supporto costante sia tecnico che umano. Nella fase inziale di un’impresa si incontrano sempre difficoltà, soprattutto burocratiche, e gli uffici dell’associazione sono un punto di riferimento fondamentale. Siamo molto orgogliosi di far parte di Confagricoltura Piacenza”.

La storia di questi due ragazzi è una felice testimonianza – sottolinea l’Associazione – di come il nostro territorio possa essere attrattivo e diversamente da quanto accade nella maggioranza dei casi, c’è chi ha avuto soddisfazione nell’investire nei vigneti locali, lasciandosi alle spalle le standardizzate e molto famose produzioni del prosecco. Una migrazione al contrario, una volta tanto.   Anche Confagricoltura Piacenza è a sua volta orgogliosa di poter supportare giovani, come Silvia e Cristian, che credono nel futuro dell’agricoltura, offrendo i servizi e la consulenza necessari per sviluppare i loro progetti d’impresa.