CONFAGRICOLTURA PIACENZA PIANGE MASSIMO BERGAMASCHI

Grande uomo e lungimirante imprenditore aveva lungamente presieduto l’Associazione

 

Tutta Confagricoltura Piacenza è profondamente scossa per la perdita del Dottor Massimo Bergamaschi, figura di riferimento dell’associazione di cui è stato componente di Consiglio Direttivo da quando giovanissimo prese le redini dell’azienda di famiglia La Casa Bianca a Mercore di Besenzone. Presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori dal luglio 1984 all’aprile 1993, è stato la guida verso una nuova idea di sindacato sempre più portavoce   di agricoltori-imprenditori, attenti ai costi e alle logiche di mercato, con la crescente necessità di doversi confrontare in un contesto europeo e con la consapevolezza di esserne protagonisti. Ha lavorato per un’associazione forte, ma aperta al dialogo con le istituzioni e in grado di portare le esigenze del territorio ai livelli nazionali. Nell’intervista rilasciata in occasione del centenario di Confagricoltura Piacenza ha dichiarato: “Vorrei che di quegli anni non si rimarcasse solo l’importanza del sindacato, che comunque era indiscussa. Avevamo i nostri uomini alla guida della maggioranza delle associazioni di prodotto. Da sottolineare, poi, il contributo di queste persone, la visione, la modernità delle loro imprese”.  Innovatore, schietto, appassionato e di grane onestà intellettuale, concreto e capace organizzatore, Massimo Bergamaschi ha fatto crescere la sua azienda così come l’associazione. La sua stalla ha segnato la storia dell’allevamento per la spinta innovatrice verso il miglioramento genetico, la sua attività nelle associazioni di allevatori è stata elemento propulsore per il settore. Tra le tante cariche Bergamaschi è stato nominato nel 1978 consigliere nazionale dell’Associazione Nazionale Frisona per divenirne, l’anno successivo, vicepresidente. Prezioso è stato il suo contributo anche come componente di Giunta dell’Associazione Italiana Allevatori; storica la sua attività nell’Associazione Provinciale Allevatori che ha lungamente presieduto. Componente di Consiglio della Banca di Piacenza, non mancava di ricordarne le origini legate alle imprese agricole piacentine e alle loro necessità economico-finanziarie.

Il presidente di Confagricoltura Piacenza, Filippo Gasparini, ne traccia un commosso ricordo: “Il confronto con Massimo era sempre schietto, a volte serrato, ma sempre finalizzato ad individuare la scelta migliore per il sindacato e per le imprese. Mi commuovo pensando alla scintilla di passione che aveva negli occhi nei nostri dialoghi, talvolta persino duri, sulle scelte contingenti, mai sulle finalità. Aveva una profonda onestà intellettuale. Ricorderò quando mi ha incoraggiato a fare il presidente. Mi ha detto: “Bisogna sempre buttare il cuore oltre l’ostacolo, noi siamo imprenditori, siamo Confagricoltura!” Faremo tesoro di questo suo motto, che racchiude anche la sua visione del fare impresa e di fare sindacato, impegnandoci per onorarne la memoria. Al dolore si affianca la gratitudine per averlo avuto. E’ stato così importante per la nostra associazione che diversi hanno sentito il dovere di telefonarmi per porgere le condoglianze anche a Confagricoltura. Sono Colpito”.

Tutta Confagricoltura Piacenza è sentitamente commossa e vicina ai familiari.

 

foto di gruppo è con tutti gli altri presidenti di Confagricoltura Piacenza in occasione del Centenario, di fianco al presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti