Si è tenuta ieri sera presso l’Agriturismo Boschi Celati a Fossadello di Caorso l’Assemblea Generale Ordinaria di Confagricoltura Piacenza. Un’assemblea che ha visto l’espletamento degli obblighi statutari con l’approvazione dei bilanci, preventivo e consuntivo, letti dal tesoriere Stefano Repetti. Confermata la salute e la stabilità dell’Associazione anche grazie alla relazione del presidente del Collegio Revisori dei Conti, Alberto Squeri. “Confagricoltura Piacenza – ha evidenziato il direttore Marco Casagrande, ha ulteriormente consolidato la propria base associativa e rafforzato la struttura organizzativa, mantenendo i conti in ordine nonostante gli oneri burocratici in capo a imprese e all’associazione stessa diventino sempre più gravosi”. Dopo i saluti della componente di giunta nazionale Giovanna Parmigiani, l’assise, che si è svolto a porte chiuse, è stata anche l’occasione per un costruttivo dialogo grazie alle testimonianze di alcuni associati intervistati dalla responsabile della comunicazione, Elena Gherardi a cui è seguita l’intervista al presidente Filippo Gasparini, il quale a sua volta dalle considerazioni emerse ha poi tratto le conclusioni.
Sono intervenuti: la padrona di Casa Giovanna Montesissa che conduce con il marito l’agriturismo Boschi Celati ed è stata da poco nominata coordinatrice di Agriturist Piacenza; Matteo Bersani che con il fratello Fabio conduce l’Azienda Agricola Il Chioso a Gragnanino, azienda di 400 ettari con 1500 capi bovini e risultata ventesima tra oltre 2800 nella classifica stilata da Confagricoltura e Reale Mutua per innovazione e sostenibilità; Chiara Azzali, imprenditrice vitivinicola che guida l’azienda Tenuta Pernice, 40 ettari di vigneto biologico e una produzione che raggiunge diversi mercati esteri. Azzali è presidente di sezione di prodotto ed unica donna in Giunta esecutiva di Confagricoltura Piacenza; Stefano Repetti, agronomo molto noto che dieci anni fa ha fondato la società Itaca con la figlia Chiara e il socio Cogni l’impresa ha cinque allevamenti suinicoli (un sesto è in fase di realizzazione) di cui uno davvero particolare in località Moline di Farini. Le loro storie hanno parlato di vocazione, innovazione, tenacia e passione, di economie di scala e globali, ma anche di politiche locali e di appartenenza.
“Siamo orgogliosi di poter associare queste aziende e aziende come queste, che riescono a stare sul mercato con successo, significa che Confagricoltura Piacenza è un contenitore che ha una sua dignità e una sua valenza – ha detto il presidente Filippo Gasparini – Sono testimonianze interessanti: ci dicono che la nostra è un’agricoltura ricca, moderna, competitiva e variegata. Abbiamo tutto. Tutto quello che l’agricoltura produce, nella nostra provincia, può trovare una rappresentanza.
L’orgoglio è poi ulteriormente avvalorato dal fatto che queste sono imprese di successo a dispetto di tutto, facendo lo slalom tra i “nonostante”. “Nonostante” le norme improduttive, “nonostante” il pensiero comune, “nonostante” i costi e le difficoltà di reperimento della manodopera. Ci sono questioni che vanno rilevate e analizzate, serve un’operazione molto complessa perché presuppone forza e organizzazione, entrambi punti deboli strutturali del nostro settore. Come avevamo già detto, ci vorrebbe una costituente del mondo agricolo, all’interno della quale, analizzate le problematiche, si proponga con forza la road map per uscirne”. L’articolato intervento del presidente ha dunque passato in rassegna le azioni di questi anni e tracciato il percorso per i mesi a venire chiudendo con l’annuncio di un evento in autunno, questa volta aperto anche alle altre categorie produttive, accomunate al settore primario da diverse difficoltà e criticità.
“L’imprenditore non è più libero di produrre in funzione delle esigenze del mercato, ma è vincolato dall’articolato di norme, salvo doversi comunque assumere i rischi di una produzione che, con quelle regole, si posizionerà fuori mercato – ha concluso il presidente di Confagricoltura Piacenza -. Quali ricette dunque? Continuiamo a seguire i nostri valori, l’impegno costante e la coerenza hanno portato a qualche prezioso risultato e a farci considerare voce accreditata. Dopo questa analisi allarghiamo però l’appello e il dialogo al mondo produttivo, della ricerca e accademico, in ultima analisi per poter consegnare alla politica le nostre comuni proposte concrete per l’improcrastinabile cambio di passo.
In autunno vorremmo dare il via formalmente a questa nuova fase, magari, perché no, con un evento aperto anche agli altri settori produttivi”.