Confagricoltura Piacenza fa il punto su mercato e prospettive del vino

Confagricoltura Piacenza ha voluto fare il punto sui dati richiesti al Consorzio Vini Doc Colli Piacentini sulle giacenze del vino sfuso atto a diventare doc ed ha convocato una sezione di prodotto allargata a tutti i suoi vitivinicoltori. All’incontro, che si è tenuto presso la sede di Confagricoltura Piacenza nei giorni scorsi, sono intervenuti anche il presidente del Consorzio Vini Doc Colli Piacentini, Marco Profumo e la responsabile dell’Ufficio tecnico, Mia Pighi.

Chiara Azzali, presidente della sezione vitivinicola di Confagricoltura Piacenza ha sottolineato: “Ringrazio il Consorzio Vini che ha accolto una richiesta della nostra associazione e specificatamente della nostra sezione di prodotto vitivinicola che più volte ha mostrato l’esigenza di conoscere i dati delle giacenze sui vini doc. Il Consiglio del Consorzio ha accolto questa richiesta che non era mai tata presentata in precedenza e ha deliberato di fornire i dati trimestralmente. Ritengo che il consorzio vini doc sia la massima espressione del comparto vitivinicolo di Piacenza e delle sue doc, è una mia convinzione personale – ha precisato Azzali – ci sono aziende importanti che non sono socie del Consorzio, ma se è vero che la storia è importante, è importante anche apprezzare i cambiamenti. Confagricoltura oggi è ottimamente rappresentata in seno al Consiglio direttivo del Consorzio con consiglieri che portano il loro contributo propulsivo con impegno e convinzione”. Tra gli associati di Confagricoltura, oltre a Chiara Azzali, siedono in Consiglio Giovannella Fugazza, Davide Valla e Stefano Pizzamiglio, che in particolare sta coordinando il tavolo per la revisione dei disciplinari delle doc. “Le aziende vitivinicole associate a Confagricoltura – ha proseguito Azzali – sono realtà importanti, consapevoli del valore del loro prodotto e delle specificità del comparto. Se negli altri settori esistono organizzazioni più o meno strutturate che forniscono dati e indicazioni su prezzi e quantitativi prodotti, da noi non è ancora un’abitudine. Abbiamo necessità di sapere e credo che con l’intervento del Consorzio, con la massima trasparenza da un lato e nel rispetto della privacy dall’altro, questi dati consentiranno al comparto di svecchiarsi”.

Gli intervenuti hanno dunque condiviso i dati esposti con dovizia di particolari da Mia Pighi, ne è scaturito un dialogo per focalizzare quali informazioni possono essere aggregate e semplificate in modo da risultare accessibili e di facile lettura in tempo utile.  Tra i presenti Alberico Barattieri, Francesco Monteverdi e Filippo Zerioli. “Questo è un esordio – hanno detto – un momento sperimentale”.

Ha fatto sintesi Eugenio Gandolfi: “A noi interessa sapere quanto vino c’è in cantina e quanto viene certificato, per capire come sta andando il mercato. Servono i dati che indichino i trend negli anni così da sapere, di anno in anno, se giacenze e vendite sono aumentate o diminuite per meglio incidere sulla definizione dei prezzi. Sono convinto che se avessimo conosciuto i dati della giacenza ad agosto avremmo potuto negoziare meglio anche i prezzi delle uve. Penso che i dati di mercato”.  Per tutti è emerso che sarebbe importante avere i dati in alcuni momenti dell’anno: conoscere la giacenza al 31 luglio, prima dell’inizio della vendemmia e della fissazione di prezzi delle uve e i dati sulla produzione consolidati disponibili a metà febbraio.

“Oggi è prematuro fare un commento sui dati – ha evidenziato Profumo – ma ci attiviamo per condividerli. Abbiamo dato seguito a questa richiesta di Confagricoltura Piacenza perché è nell’interesse di tutti poter avere dati aggregati attendibili che ci rendano periodicamente la situazione dell’andamento del comparto”.

“Condivideremo anche le analisi – gli ha fatto eco Chiara Azzali – potremo arrivare alle conclusioni quando avremo i trend e comprendere meglio gli andamenti di mercato, noi produttori tutti insieme. Sarebbe in proposito utile avere anche i dati sulle superfici vitate. Abbiamo avviato un percorso grazie alla richiesta di Confagricoltura Piacenza che giova a tutti ed è avendo in cuore l’interesse di tutti che il Consorzio sta lavorando anche alla revisione dei disciplinari di produzione”.

“Abbiamo iniziato un lavoro sui disciplinari – ha aggiornato Profumo – a breve coinvolgeremo le organizzazioni di categoria per poter fare incontri nelle vallate tra novembre e dicembre, per discutere con i produttori in modo da dialogare direttamente con loro “. “Le aziende vitivinicole di Confagricoltura Piacenza sono interessate e a disposizione – ha concluso Azzali – il mercato lo si governa conoscendolo e muovendosi insieme”.