Confagricoltura Piacenza esprime sostegno a Terrepadane

Confagricoltura Piacenza interviene nuovamente sulla vicenda del Consorzio Terrepadane. Vicenda che ha più volte visto l’associazione esprimersi a favore del mantenimento dell’indipendenza della società consortile rispetto a fumose compagini societarie che ragionevolmente allenterebbero il saldo legame che questa ha con il territorio. “Dalle notizie a mezzo stampa, rileviamo quanto meno una certa ambiguità nelle decisioni del Ministero che più che verificare la regolarità e quindi la legittimità dell’attuale assetto, sembra volerne contestare gli indirizzi decisionali” – evidenzia Filippo Gasparini Presidente di Confagricoltura Piacenza. Il parere del Lodo conferma la regolarità dell’assemblea elettiva contestata e da pochi giorni il Tar di Parma ha sospeso cautelarmente il provvedimento di diffida del Mise mirato a ripetere l’assemblea. ”Qui nessuno dice di andare fuori legge  – precisa Gasparini – e dato che stiamo parlando di una struttura che prima di tutto rispetta le leggi, come attestato dal lodo, ben gestita e solida, come documentano bilanci in ordine, ci si chiede come si possa avere nei suoi confronti un atteggiamento ambiguo, quasi  a sottendere il dubbio che ci sia qualcosa che non quadra. Tutte le forze economiche del territorio rivendicano l’appartenenza del Consorzio al territorio stesso – sottolinea Gasparini –. Terrepadane è figlia del Consorzio Agrario nato più di cent’anni fa.  La cosa non ci lascia indifferenti, perché i protagonisti di allora sono in buona parte gli stessi che fondarono anche la nostra associazione, che poi contribuirono alla nascita della Federconsorzi. Nulla nella nostra storia è un caso. Il nostro territorio è espressione di un’agricoltura tra le più evolute al mondo: imprese agricole, agroalimentari, aziende di meccanica agraria e l’Università: insieme al Consorzio sono la manifestazione di un’economia territoriale forte e sana, un sistema organico i cui elementi ricavano reciprocamente forza. Semplicemente non si può, a meno di commettere uno scempio, sradicare una struttura che arricchisce ed è arricchita dal territorio a cui contribuiscono le diverse imprese agricole e di cui le stesse beneficiano. Lo ribadiamo perché abbiamo la chiara sensazione che al di là delle battaglie formali, l’obiettivo sia quello e a ciò ci opponiamo. Siamo addirittura gelosi di questa struttura, nata qui, e non poteva essere diversamente, dove il territorio ha voluto e vuole dotarsi di strutture aggregative sia nella vendita che nell’acquisto, dove è sancito il mutualismo, di cui siamo grandi cultori. Grazie all’azione sinergica delle imprese e del Consorzio il nostro territorio ha sviluppato tecnologie e forme organizzate di approvvigionamenti. Il Ministero dovrebbe difendere questi valori, non abbiamo bisogno che questa struttura venga coinvolta in avventure che potrebbero allontanare il servizio dal fruitore. Non ha senso – conclude il presidente degli imprenditori agricoli – voler procurare una crepa su un valore così grande. I territori e le loro dotazioni sono di chi li vive e li gestisce. Confagricoltura è decisissima e farà di tutto perché, preservando e affermando la legalità, il proprio territorio non venga impoverito”.