Confagricoltura Piacenza con Mutua Fima amplia i servizi di assistenza sanitaria e welfare aziendale

Nei giorni scorsi i responsabili nazionali di Mutua Fima hanno incontrato le addette del Patronato Enapa di Confagricoltura Piacenza per una mattinata formativa presso la sede dell’Associazione. Obiettivo dell’incontro: illustrare nel dettaglio i pacchetti di assistenza sanitaria e welfare aziendale che Mutua Fima può offrire agli imprenditori, alle imprese associate a Confagricoltura e ai loro dipendenti.  “Con Mutua Fima possiamo offrire un ulteriore e prezioso servizio” – ha spiegato Angelo Santori presidente di Mutua Fima e dirigente di lungo corso di Confagricoltura nazionale, molto noto anche per la sua attività di segretario nazionale di Anpa, l’associazione dei pensionati di Confagricoltura. “Mutua Fima è una società di mutuo soccorso promossa da Confagricoltura e dall’ANPA – ha proseguito Santori – è iscritta all’anagrafe fondi sanitari del Ministero della Salute e fornisce ai soci tutela per la salute, l’assistenza e la non autosufficienza. Gestisce direttamente tutte le fasi dall’acquisizione del Socio all’assistenza in caso di prestazione sanitaria, anche con l’ausilio del call center di Blue Assistance”. “La Mutua offre sussidi a “vita intera” – ha spiegato Federica Cernigliaro, responsabile nazionale di Mutua Fima – si può aderire sino al compimento del 79° anno e, a differenza delle compagnie assicurative, i servizi non sono disdettabili unilateralmente da parte della Mutua, inoltre il pagamento del sussidio annuale alla Mutua è detraibile fiscalmente nella misura del 19%”.  La mattinata ha dunque approfondito le peculiarità dei pacchetti offerti: “Verde Salute” per un’assistenza a 360° con la possibilità di assistenza diretta presso i centri convenzionati oppure indiretta con il rimborso dell’80% delle spese sostenute, per una gamma veramente ampia di spese sanitarie, e copertura per ogni tipo di ricovero sia esso ordinario, in day hospital, in day surgery e per spese extra ospedaliere. “Verde Salute – ha spiegato Cernigliaro – in caso di ricovero prevede anche la retta dell’accompagnatore, diaria sostitutiva, retta differenziata in SSN, trasporto del socio. Il massimale è di 300.000,00 € per anno e per nucleo. Nel pacchetto sono compresi anche Check Up cardiovascolare od oncologico, long term care e assistenza infermieristica a domicilio. Ciascun associato ha diritto ad un rimborso annuale fino a € 1.800,00 per ticket, diagnostica semplice, visite specialistiche, alta diagnostica e interventi ambulatoriali”.  “Prevengo” invece è un pacchetto più snello e quindi più economico che tuttavia copre una vasta gamma di grandi interventi chirurgici; visite specialistiche ed accertamenti diagnostici pre e post intervento ed un una tantum in caso di non autosufficienza. Il prodotto è offerto in versione base e in versione plus. Quest’ultima risulta particolarmente interessante come forma di welfare aziendale per i dipendenti delle aziende. “Nel caso di welfare aziendale – ha spiegato Federica Cernigliaro supportata da Leonardo Menichelli, anch’egli operatore di Mutua Fima – il datore di lavoro di un’azienda, che fornisce ai propri dipendenti la copertura sanitaria collettiva con la Mutua Fima, può dedurre fino ad € 3.615,20 per dipendente. L’offerta di welfare sanitario è poi in linea con le novità proposte dalla legge di stabilità 2016 che prevede che i premi di produttività possono essere sostituiti da coperture sanitarie con beneficio della completa deducibilità. Questo è possibile perché Mutua Fima è iscritta all’anagrafe fondi del Ministero della Salute e può fungere da cassa di assistenza sanitaria.  Quando i pacchetti di Mutua Fima vengono attivati come forma di welfare aziendale – ha spiegato ancora Federica Cernigliaro – il benefit ha un effetto moltiplicatore dell’investimento, sia per l’azienda che recupera la spesa, sia per il dipendente che ha un benefit non tassato e che gli consente di recuperare spese sanitarie, come quelle per le prestazioni della sanità privata, voce oggi sempre più gravosa sui bilanci familiari”. Va infine ricordato che, limitatamente alla parte di spesa rimasta effettivamente a carico del dipendente e non rimborsata dalla cassa di assistenza, il lavoratore potrà avvalersi, in sede di dichiarazione personale dei redditi, della detrazione d’imposta nella misura del 19% che spetta sull’importo che eccede 129,11 euro”. “L’adesione alla Mutua – ha concluso Angelo Santori – è semplice e veloce e le formalità sono minime. Sul sito è on line la modulistica. Ai fini dell’iscrizione non è richiesta la compilazione di alcun questionario anamnestico. Grazie alla rete territoriale di Confagricoltura, la Mutua ha uffici propri con cui i soci possono avere sempre rapporti diretti con persone di fiducia e questo assicura facilità nella gestione della documentazione e puntualità nella liquidazione dei rimborsi che in media avviene nei 15 giorni successivi alla richiesta”. “È un servizio molto interessante – hanno apprezzato il direttore di Confagricoltura Piacenza, Marco Casagrande e la responsabile provinciale del patronato, Cristina Modenesi – da oggi i nostri uffici lo proporranno agli associati, in particolar modo agli Imprenditori Agricoli Professionali che proprio per inquadramento professionale non hanno la copertura Inail in caso di infortuni. Da parte dei datori di lavoro è inoltre da non trascurare la possibilità di offrire come benefit l’assistenza sanitaria ai dipendenti avendo la possibilità recuperare i costi dell’investimento”.