Confagricoltura Piacenza ad Ecomondo con i vertici nazionali

Dal 7 al 10 novembre alla Fiera di Rimini si è tenuta Ecomondo, la fiera dedicata alla transizione ecologica, e Confagricoltura ha sottolineato la sua presenza con uno stand ancora più grande rispetto al passato per dare spazio ad un fitto calendario di eventi, organizzati in collaborazione con atenei, enti e associazioni. Tanti i temi al centro degli appuntamenti: il cambiamento climatico e la gestione del rischio, la sostenibilità nelle sue varie declinazioni; l’economia circolare, le sfide della filiera agroalimentare, le innovazioni tecnologiche e il PNRR, le bioenergie e l’uso consapevole delle risorse naturali. Lo stand è stato animato anche da workshop, laboratori e talk per coinvolgere attivamente i visitatori, primi fra tutti gli studenti.

In particolare, una delegazione di associati di Confagricoltura Piacenza, accompagnata dal Tesoriere Stefano Repetti e dai Segretari di Zona Enrica Cabrini, Marco Piacentini, Paolo Messa e il consulente viticolo Enrico Ceruti, ha preso parte alla giornata dell’8 novembre partecipando con interesse al convegno sull’agroalimentare “Le esigenze e le opportunità del settore agroalimentare nella sfida verso modelli di produzione sostenibili nel mutato contesto economico ed internazionale”  organizzato in collaborazione con Federalimentare, Enea e Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo. Al confronto, insieme a istituzioni europee, organismi nazionali, rappresentanti della filiera e del mondo accademico, ha partecipato Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti che ha sottolineato: “Le nuove tecniche genomiche rappresentano un’opportunità per l’agricoltura, permettendo di creare organismi più sani, ma anche più resistenti ai cambiamenti climatici e quindi più produttivi. Noi di Confagricoltura giudichiamo positivamente l’orientamento della Commissione Europea a favore delle NGT, in quanto strumento fondamentale per il futuro della nostra alimentazione. Secondo la FAO, infatti, nei prossimi anni sarà necessario aumentare la produzione alimentare del 50%. Gli agricoltori sono chiamati ad affrontare sfide sempre più difficili e hanno bisogno, quindi, di poter contare sulla scienza e sulla ricerca per raggiungere un obiettivo comune: una “buona natura” per un cibo di qualità e sicuro.

Da segnalare anche altri due eventi che hanno “parlato piacentino” durante la prima giornata della fiera (il 7 novembre): la presentazione dell’indagine realizzata da Confagricoltura insieme all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, dal titolo “Un’agricoltura sostenibile: quanto ne sai? News e fake news” con l’obiettivo di sondare il livello di conoscenza tra le nuove generazioni, circa i progressi, gli investimenti e le innovazioni che le aziende agricole hanno adottato per adattarsi e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e per soddisfare consumatori. Ne è emerso che un’ampia maggioranza di giovani non crede che l’agricoltura sia tra i principali responsabili degli sprechi d’acqua (76%) né di quelli alimentari (87%), in controtendenza rispetto al dibattito pubblico che spesso le attribuisce tali dispersioni, per via di una diffusa disinformazione circa la transizione green del settore primario.

“Siamo piacevolmente colpiti dal grado di informazione delle nuove generazioni in merito all’impegno dell’agricoltura nella transizione green. Quasi 8 giovani su 10 riconoscono che il settore agro-alimentare non rientra tra le principali cause dei cambiamenti climatici, in controtendenza rispetto a quanto spesso affermato da politici e media. Tuttavia, persistono delle distorsioni, pertanto è fondamentale incentivare una corretta comunicazione delle buone pratiche in agricoltura, il settore da sempre legato a doppio filo con natura e ambiente” ha dichiarato Dario Giardi, responsabile sostenibilità ed economia circolare di Confagricoltura.

“Come Università, siamo interessati alla percezione da parte dei non addetti ai lavori, e in particolare dei giovani, della relazione tra agricoltura e ambiente. Siamo consapevoli della facilità con cui certe informazioni fuorvianti possono circolare e della difficoltà oggettiva di comunicare contenuti scientifici complessi, d’altro canto riteniamo che una comunicazione corretta sia un dovere nei confronti della collettività” ha dichiarato Paolo Sckokai, professore di Economia agro-alimentare all’Università Cattolica di Piacenza, aggiungendo: “I risultati del sondaggio sono incoraggianti; ora è tempo di lavorare in sinergia. Le strategie di mitigazione e adattamento da parte del comparto agricolo sono ovviamente indispensabili, ma è altrettanto importante che questo percorso sia condiviso con gli altri settori produttivi e che l’opinione pubblica possa disporre di informazioni rigorose”.

“Nuove proteine: il contributo dell’Insect farming” è stato un altro appuntamento clou che ha visto come relatrice la piacentina componente di Giunta nazionale e allevatrice zootecnica Giovanna Parmigiani. Nel dibattito, anche grazie a testimonianze aziendali che hanno investito nel settore, il focus è stato posto sul contributo che le proteine alternative, destinate sia al consumo animale, sia a quello alimentare, possono dare all’obiettivo di incrementare la produzione alimentare abbassando la pressione sui fattori produttivi.